Parte dalla Chiesa di San Nicola da Tolentino la confraternita di origine spagnola dedicata alla Madonna Addolorata. «Farne parte è una delle cose più emozionanti che ci sia». Guarda le foto
Maria de Soledad, il rito più antico della città «Una fede profonda che si trasmette da secoli»
«La confraternita Maria SS. de Soledad è una delle più antiche di Palermo – racconta Vincenzo Mangiaracina, uno dei membri – , facendone parte si entra nella storia, divenendo il tassello di un grande mosaico». La confraternita, che nel giorno della processione per il Venerdì Santo parte dalla chiesa di San Nicola da Tolentino in via Maqueda, nasce nel lontano 1590, anno della venuta degli spagnoli a Palermo. A fondamento della congrega originaria di Siviglia ci sono importanti tradizioni, come quella di tramandare i valori e i rituali tipici di generazione in generazione, di padre in figlio.
Ma cosa significa appartenere a una confraternita di questa importanza? «Ce l’ho nel sangue, sin da quando ero un bambino, è difficile spiegarlo a parole. Questa fede così profonda me l’ha trasmessa la mia famiglia» racconta Simone, un altro confratello. «Sono in molti i ragazzi del quartiere che hanno questa stessa passione e per tutto l’anno attendono con molta ansia l’arrivo di questo giorno di processione» precisa il giovane.
La confraternita, nata per omaggiare la Madonna Addolorata, pone le proprie radici a Palermo nell’antica chiesa di San Demetrio in quella che è oggi piazza Vittoria. Dopo i bombardamenti del secondo conflitto mondiale della chiesa rimane solamente la reale cappella della Soledad, ancora oggi sotto il dominio spagnolo, che la rende inaccessibile. Nel corso del Settecento si sposta nella chiesa di via Maqueda. «Fare parte di questa confraternita per me significa poter esprimere quei valori che mi hanno trasmesso i miei familiari sin dalla nascita – racconta un altro confratello, Vincenzo Vitale -. Esserne membro comporta tanti sacrifici personali, non è solo partecipare per il periodo di Pasqua, significa mostrare la nostra presenza e la nostra fede durante tutto l’anno, seguendo molti altri eventi liturgici».
Oggi i confratelli sfruttano moltissimo i social network e la tecnologia per fare conoscere la propria storia di fede, valicando i limiti della tradizione padre-figlio. A prendere parte alla processione sono, infatti, moltissimi giovani. Inizialmente considerata la congrega dei nobili palermitani, oggi vanta un numero altissimo di iscritti. «La nostra antichità è stata anche riconosciuta e insignita con una medaglia d’argento dal sindaco Leoluca Orlando» ritorna a dire Vincenzo Mangiaracina, citando il primo cittadino che, poco dopo l’inizio della processione in via Maqueda, fa capolino dietro lo stendardo della confraternita della Soledad.