Il progetto Light in Brancaccio doveva essere proiettato domani sul monumento che si trova nel quartiere, ma l'ente regionale non ha dato l'autorizzazione. «Dalla richiesta c'è stato il silenzio più assoluto, ci hanno risposto soltanto il giorno prima della data prevista», dice il presidente del centro Padre Nostro Artale. Oggi una fiaccolata
Maredolce, videomapping negato da Soprintendenza «Scelta incomprensibile, da marzo nessuna risposta»
Doveva essere un videomapping proiettato sul Castello di Maredolce, sarà una semplice fiaccolata. Il centro Padre Nostro di Brancaccio ha organizzato per stasera la manifestazione ‘di riserva’ in seguito alla mancata autorizzazione da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali per la proiezione del lavoro realizzato da quattro artisti palermitani. «Il 23 marzo abbiamo mandato la richiesta di autorizzazione al Comune di Palermo – racconta Maurizio Artale, presidente del centro fondato da padre Pino Puglisi – che ci ha dato l’ok per quel che è la competenza dell’ente locale. A questo punto giro la richiesta alla Soprintendenza. Da quel momento il silenzio più assoluto».
In una nota inviata alla stampa, il cento Padre Nostro ripercorre le tappe dell’accaduto: il 23 marzo, spiegano i responsabili dell’associazione, era stato chiesto tramite il Comune di Palermo, l’autorizzazione a proiettare il video mapping sulla facciata del Castello, ma solo ieri, il giorno prima della data prevista, dopo una sollecitazione, è stato risposto che non era concessa l’autorizzazione. «Abbiamo mandato una mail per avvertire che se non avessimo avuto risposta avremmo comunque fatto la manifestazione – dice Artale a MeridioNews – perché avremmo interpretato il silenzio come assenso. Nel giro di cinque ore ci hanno risposto che l’autorizzazione non c’era. Ci hanno anche detto che in via breve ci avevano già comunicato il diniego: a chi, mi chiedo. Non ci hanno chiamato, non ci siamo incontrati. A cosa si riferiscono?». Oltre che deluso, Artale è rimasto stranito dalla condotta della Soprintendenza: «Se scrivo una pec a un’istituzione pubblica – dice – mi aspetto che mi si risponda con un’altra pec, cosa che è successa soltanto alla fine. Queste vie brevi di cui parlano non so quali siano e in ogni caso non credo siano quelle istituzionalmente corrette».
Il progetto Light in Brancaccio è vincitore di un Bando Nazionale e finanziato dalla Siae ed è inserito nelle iniziative in ricordo del martirio del Beato Giuseppe Puglisi, avvenuto 24 anni fa. Il progetto ha ricevuto il patrocinio dell’Università di Palermo e del Comune di Palermo. Stasera, come detto, ci sarà la manifestazione sostitutiva del videomapping, che porta in sé il seme della protesta: «Considerato che questa sera il Castello di Maredolce non avrà quel tipo di luce, bellissima – dice Artale -, noi andremo là e accenderemo dei lumini illuminando simbolicamente il monumento. Poi ci sposteremo davanti alla chiesa e al mulino per vedere e sul ponte dell’Ammiraglio per vedere questo simbolico videomapping. Mi dispiace – conclude amaro il presidente del centro Padre Nostro – che c’è un vincitore del concorso che non vedrà la sua opera proiettata come si sarebbe dovuto verificare».