Si tratta dei dipendenti dell'impresa di pulizie della società Manitalidea e della consorziata Euroservice che svolgono servizio in appalto nelle sedi e distaccamenti di Inps, Inail, Poste italiane, tribunali e altri enti nel capoluogo
Da due mesi i lavoratori Manital senza stipendio Sindacati: «La crisi mette famiglie in ginocchio»
Da due mesi senza stipendio convivono con l’incubo di non riuscire a far fronte alle spese quotidiane tra bollette e rate del mutuo da pagare. Una situazione di incertezza che si aggrava ogni giorno di più e che colpisce, solo a Palermo e provincia, in totale circa 400 famiglie. Si tratta dei dipendenti dell’impresa di pulizie della società Manitalidea – attualmente in stato di crisi – e della consorziata Euroservice che svolgono servizio in appalto nelle sedi e distaccamenti di Inps, Inail, Poste italiane, tribunali e altri enti nel capoluogo. Un disagio non circoscritto che valica i confini dell’Isola e affligge centinaia di lavoratori in tutto il Paese che, ormai esasperati, da giorni manifestano per chiedere certezze che tardano ad arrivare.
Proprio stamane, alcune decine di lavoratori hanno protestato davanti alla prefettura, partecipando al sit-in organizzato da Filcams, Fisascat e Uiltrasporti Sit. «Non è la prima volta che incappiamo in questa situazione – rivela un dipendente Francescio Raccuglia, 45 anni, sposato e con tre figli adolescenti – Ormai da oltre 15 anni lavoro per la stessa azienda e ogni volta che in passato si è verificato un cambio di appalto abbiamo subito questi ritardi. La mia famiglia è monoreddito e con tutte le spese che devo affrontare, senza due mensilità non so proprio come sbarcare il lunario».
«La questione è molto grave – gli fa eco Stefano Spitaleri della Fisacat Cisl – Abbiamo tentato di trovare soluzioni condivise ma la situazione di crisi che dichiara l’azienda su scala nazionale sta mettendo in ginocchio i lavoratori». Molti di loro, infatti, che operano principalmente nella commessa di Poste, svolgono le mansioni in uffici sparsi nella provincia, anche tra le Madonie, e sostengono «spese ingenti per il trasferimento, senza alcun rimborso».
«I dipendenti che di fatto percepiscono poche centinaia di euro, denunciano ritardi che si aggirano ormai in media in due mesi e hanno difficoltà anche per la gestione delle necessità quotidiane delle loro famiglie – ribadisce Mimma Calabrò segretario generale Fisascat Cisl Palermo-Trapani – Abbiamo già chiesto ai vari enti di intervenire in solido pagando direttamente i lavoratori, perché una situazione del genere non è più tollerabile e necessita maggiore controllo. Occorrono interventi immediati, anche da parte degli enti committenti. Chiederemo al prefetto Antonella De Miro il suo intervento per mettere in campo azioni a tutela di questi lavoratori».