L'immobile di Ciaculli, occupato abusivamente i primi di dicembre e sgomberato solo la scorsa settimana, torna adesso nelle mani dell'associazione Acunamatata. L'ex bene confiscato alla mafia, però, è stato svuotato di tutto. «Si sono venduti anche i tubi innocenti». Ma le idee per ripartire non mancano. Guarda le foto
MandarInArte, i volontari rientrano nella sede «Si sono presi tutto, dobbiamo iniziare da zero»
«Siamo in una condizione estrema, non abbiamo le risorse per rimettere in movimento il nostro progetto. Ci manca tutto, si sono presi tutto, dobbiamo iniziare da zero e da soli non lo possiamo fare». L’associazione Acunamatata, titolare del progetto MandarInArte, lancia l’allarme a mezzo social. Dopo lo sgombero di sabato scorso delle famiglie indigenti dalla sede in via Funnuta a Ciaculli, i volontari hanno riottenuto le chiavi per accedere all’ex bene confiscato alla mafia gestito per anni insieme a Solidaria e che era stato occupato abusivamente a dicembre. Rimettere piede nell’immobile, però, se da un lato ha rappresentato una riconquista, dall’altro ha riservato ai volontari sorprese amare e, purtroppo, anche prevedibili. La sede, infatti, ad oggi è vuota, manca di tutto.
«Il 5 dicembre hanno occupato e il 6 abbiamo chiamato la polizia. Siamo rientrati solo il 13 gennaio, il che significa che non siamo potuti entrare nella sede per oltre un mese. Si sono venduti tutto, persino i tubi della pedana con cui facevamo il teatro-forum. Ma attenzione – dice il presidente dell’associazione Romolo Resga -, io questo non lo posso dire in realtà, non posso dire che la responsabilità sia delle persone che hanno occupato la sede. La denuncia, infatti, ho dovuto farla contro ignoti, pur sapendo nomi cognomi e data di nascita di quelli che erano lì». Non è un’accusa, la sua. «Non sono certo contro la polizia, la legge dice questo e la rispetto. Fatto sta che, in virtù di tutto quello che è successo, sono rientrato in sede, ho aperto e non ho trovato più niente».
Ma Romolo, così come il team di volontari, non si perde d’animo. Anzi. La solidarietà innescata dalla vicenda e l’interesse dimostrato dall’intero quartiere, ma non solo, nei confronti del progetto e del suo futuro, bastano per restituire la voglia di rimboccarsi le maniche tutti insieme. E, piano piano, ricominciare. «L’11 febbraio verrà il gruppo delle guide di Palermo che verrà qui e lascerà un contributo per l’acquisto di qualcosa», svela, insieme a Filippo Calcavecchia, volontario di MandarInArte. E ancora solidarietà anche da fuori l’Italia, da parte di un gruppo di tedeschi che stanno organizzando una visita al bene di Ciaculli per maggio. Quella messa in moto è una vera e propria macchina di attenzioni, che punta dritta a rimettere in piedi il lavoro svolto nel quartiere in tanti anni di attività.
«Dal punto di vista economico non siamo in grado di gestire questa situazione – ribadisce il presidente Resga -. Non siamo gente ricca, ma vediamo quello che succede. Siamo trasparenti, tutto quello che faremo con eventuali donazioni ricevute lo documenteremo e lo renderemo pubblico. Siamo abbastanza conosciuti nel territorio, la gente ci apprezza per quello che facciamo». E le idee, di certo, non sono mai andate in ferie. Tanto che in casa Acunamatata si pensa già a organizzare una festa di ripartenza per il 21 marzo, giorno in cui si dà il benvenuto alla primavera. Fino a quella data, però, si spera che i volontari, spenti i riflettori e allontanati gli abusivi, non restino da soli.