Tre imprenditori sono stati denunciati dai carabinieri nel Catanese al termine di una serie di attività ispettive che hanno fatto emergere diverse violazioni della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Ad Aci Castello i carabinieri hanno passato al setaccio un’azienda di pulizie. Il titolare, un 46enne, è stato segnalato all’autorità […]
Mancata sicurezza sul posto di lavoro: denunciati tre imprenditori nel Catanese
Tre imprenditori sono stati denunciati dai carabinieri nel Catanese al termine di una serie di attività ispettive che hanno fatto emergere diverse violazioni della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Ad Aci Castello i carabinieri hanno passato al setaccio un’azienda di pulizie. Il titolare, un 46enne, è stato segnalato all’autorità giudiziaria per non aver sottoposto i propri lavoratori alla visita medica preventiva e periodica. Un accertamento sanitario obbligatorio nei casi in cui i lavoratori siano esposti a rischi specifici (come agenti chimici, movimentazione manuale dei carichi, utilizzo di attrezzature) che serve a garantire che i dipendenti siano idonei a svolgere le proprie mansioni senza mettere a rischio la loro salute o quella degli altri.
Sempre ad Aci Castello, in un cantiere edile, sono emerse gravi carenze nei dispositivi di sicurezza e i carabinieri hanno denunciato l’amministratore della società di costruzioni, un 39enne catanese, per non aver adeguatamente protetto le zone di lavoro in cui erano presenti cavi elettrici, esponendo così i lavoratori al rischio di folgorazione. A Nicolosi, invece, un imprenditore edile del posto di 56 anni è stato denunciato per una serie di irregolarità gravi: oltre alla mancata sorveglianza sanitaria e all’assenza di formazione specifica per i lavoratori, è stata riscontrata la mancanza di idonei parapetti lungo le scale fisse in costruzione. Nel corso dell’ispezione è stata accertata anche la presenza di un lavoratore in nero su tre totali e questo ha comportato l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale e l’applicazione di una sanzione aggiuntiva di 2.500 euro.
Complessivamente, dunque, sono state ispezionate tre imprese e su sei lavoratori tre sono risultati completamente irregolari (in nero) e due sono stati trovati assunti con modalità non conformi alla legge. Le attività hanno portato all’irrogazione di sanzioni amministrative per un importo totale pari a 5.850 euro, a cui si aggiungono ammende penali per 4.500 euro e il recupero di contributi e premi assicurativi e assistenziali per circa 2.100 euro.