Dopo una laurea in editoria e giornalismo e un’esperienza di addetta stampa, Raffaella Catania decide nel 2010 di aprire uno spazio nel web tutto suo: The colours of my closet, blog di moda e lifestyle. Come il suo armadio anche The colours of my closet è un raccoglitore di tutto quello che le piace, dalla moda ai viaggi. La sua passione per il vintage, la fotografia e l’incessante desiderio di scoprire nuovi luoghi, nuove avventure. Raffaella Catania è tra le prime influencer siciliane che hanno investito sui social, con lungimiranza e intraprendenza.
Raffaella, cosa ti ha spinto dal giornalismo a investire su di te dieci anni fa?
«Un po’ il caso e un po’ la voglia di qualcosa totalmente mia che potevo gestire in autonomia. Uno spazio dove esprimermi e raccontarmi in un mondo che andava sempre più veloce. Mi fa ridere pensare che all’università ho studiato i social network e ora fanno parte del nostro quotidiano».
Il blog come canale di comunicazione. Cosa significa oggi comunicazione social?
«Nel blog ci credo molto, è qualcosa di meno effimero di un post su instagram dove una stories dura solo 24 ore. Sulla comunicazione social credo che si stia perdendo l’identità, comunicare a tutti i costi spesso è un male e anche giudicare tutto e tutti».
Oggi hai una splendida bambina, quanto è cambiata la tua vita con Bianca?
«Tanto ma ancora più per la pandemia che mi ha tolto libertà e la possibilità di viaggiare, la mia grande passione che spero di trasmettere a Bianca. La maternità spesso ti leva molto del tuo essere perché il baricentro cambia e tu diventi seconda, non è sempre facile. A volte ho affrontato l’argomento su Instagram, sui tabù della maternità. È bello potersi confrontare con altre mamme».
Quali sono le difficoltà che oggi incontri e quanto “conta esserci”?
«Il tempo con una neonata si è ridotto moltissimo anche perché il periodo che viviamo non mi permette di avere un aiuto. Esserci è importante nel mondo dei social e della comunicazione sui social, così importante che se non ci sei abbastanza sembra di scomparire».
Mamme social, una nuova prospettiva?
«Qui apriamo un capitolo infinito, sembra diventato un trend. Vedo profili del tipo “la mamma di”, “mamma di 4” e mi fa strano, ma capisco che è un settore redditizio. Ovviamente anche Bianca è entrata nei miei social dato che è entrata nella mia vita, ma la maternità non è un canale di comunicazione primario per me».
Come cambierà la comunicazione? (se cambierà)
«Corre così in fretta che non so darti una risposta, mi domando solo come faranno certi utenti se un domani Instagram o Facebook scomparisse. puntare tutto e solo su un social network forse non è una scelta sempre vincente».
Il viaggio, quanto ti manca? Ma soprattutto cosa ti manca di più?
«Mi manca come l’aria perché è il momento in cui mi sento centrata nel mondo. Mi manca la sensazione di sentirmi nel posto giusto, l’adrenalina della partenza e il benessere anche del ritorno a casa».
Bianca sarà la tua compagna di viaggio. Quale sarà la prima meta che sogni di visitare insieme a lei?
«Ho ancora molte bandierine da piantare sulla mia cartina personale. Un giorno spero di portarla in Africa perché vista dagli occhi di un bambino penso sia ancora più magica. Sogno un safari insieme a lei».
Come immagini il suo futuro?
«Spero ricco di esperienze, di vissuto, di persone che le vogliano bene. Che non sia mai sola».
Ci confidi un tuo sogno nel cassetto?
«Viaggiare più che posso, scoprire più angoli di questa nostra terra. Tornata da ogni viaggio gratto il posto che ho visitato da una enorme cartina geografica che tengo appesa in cucina».
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