Continua l'emergenza nella costa meridionale della Sicilia. Le più colpite Palma di Montechiaro e Sciacca, dove, dopo il Cansalamone, è esondato un altro torrente invadendo i pianterreni della case. Guarda le foto
Maltempo nell’Agrigentino, esonda un altro torrente Tetti scoperchiati per il vento e case a rischio crollo
Una decina di alberi secolari sradicati, che hanno interrotto la circolazione stradale in centro urbano, almeno cinque abitazioni con tetti scoperchiati e montagne di detriti su strade comunali e provinciali, fili elettrici tranciati e penzolanti e abitazioni allagate. L’ondata di maltempo che da ieri s’è abbattuta sull’Agrigentino sta creando pesanti danni a Palma di Montechiaro, dove ci sono anche alcune case a rischio crollo e dove l’asfalto è ormai inesistente in molti quartieri. Distrutte, a causa delle forti raffiche di vento e dalla pioggia, insegne commerciali e segnaletica stradale.
A coordinare i soccorsi è il sindaco Stefano Castellino. In campo, c’è la polizia municipale, l’ufficio di Protezione civile, i volontari I falchi, ma anche i vigili del fuoco di Licata e di Agrigento, i tecnici dell’Enel e tutte le forze dell’ordine. La polizia di Agrigento, cercando di fare in fretta ed evitando incidenti stradali, ha ripulito la statale 115, che collega Agrigento con Licata passando da Palma di Montechiaro, dai cumuli di detriti e fango che sono finiti sulla carreggiata.
Ancora pioggia torrenziale pure a Sciacca dove, dopo il Cansalamone, nel pomeriggio è esondato un altro torrente, il Foce di Mezzo, che passa nella località balneare di contrada Foggia. Strade e viali invasi dall’acqua, scantinati e pianterreni completamente allagati. Il forte vento che sta caratterizzando il temporale tuttora in corso a Sciacca ha anche divelto i cavi dell’alta tensione in contrada Cutrone. I fili si sono adagiati sulla sede stradale, generando una situazione particolarmente rischiosa per l’incolumità pubblica. La sistemazione dei cavi, resa difficile dalla scarsa visibilità, è in corso
(Fonte: Ansa)