A Catania, oltre gli istituti scolastici, sarà interdetto l'accesso anche al cimitero e alla Fiera dei morti. Divieto di circolazione per i mezzi a due ruote. Riposto e Aci Castello chiederanno lo stato di calamità. Niente lezioni ad Acireale, Aci Catena e San Giovanni la Punta. Sospesa l'attività didattica universitaria
Maltempo, lunedì scuole chiuse nel Catanese Alcuni Comuni chiederanno stato di calamità
In vista dell’allarme rosso previsto anche per lunedì, i Comuni del Catanese si organizzano per fronteggiare un possibile nuovo peggioramento delle condizioni meteo. A diramare l’avviso è la Protezione civile mentre prendere le contromisure ritenute più opportune spetta ai sindaci. Scuole chiuse in numerosi Comuni, tanti dei quali – a seguito dei danni causati da vento, piogge e mareggiate – chiederanno al Governo la proclamazione dello stato di calamità.
Attività didattica sospesa – nelle scuole di ogni ordine e grado, sia pubbliche e sia private – a Catania. Chiusi anche il cimitero, la Fiera dei Morti, il Giardino Bellini e gli altri parchi cittadini. Lo dispone un’ordinanza del sindaco Enzo Bianco, che vieta anche la circolazione dei mezzi a due ruote. Ai catanesi è raccomandato di non sostare sotto gli alberi, a uscire di casa il meno possibile, a non sostare nei piani al di sotto della sede stradale e a utilizzare solo in caso di estrema necessità i mezzi privati, preferendo quelli pubblici.
I danni causati dalla mareggiata che ha colpito le coste orientali della Sicilia «sono stati pesantissimi» a Riposto. Come confermato da un comunicato firmato dal primo cittadino Enzo Caragliano. «Il mare è bello d’estate ma d’inverno – dice a MeridioNews il sindaco – fa solo danni». Particolarmente colpita la zona della scogliera e del lungomare, dove «sono stati bombardati dalle onde due tratti di strada già danneggiate». Problemi anche per la viabilità, a causa dei numerosi detriti depositatatisi sull’asfalto. «Procederemo con la pulizia – spiega Caragliano – solo quando le previsioni ci diranno che il peggio è passato». Per non dovere ripetere lo stesso lavoro dopo poche ore.
Nel Comune ionico, danni anche all’interno del porto turistico: «Speriamo che i piccoli moli tengano alle prossime mareggiate, previste pure per domani» continua il primo cittadino.
Massima attenzione da parte della Protezione civile, che monitorerà costantemente gli sviluppi della situazione. E se scuole, compresi asili e parchi pubblici, resteranno chiusi, a rimanere aperto sarà invece il cimitero: «Se proprio ci si vuole andare – commenta Caragliano – invito i miei concittadini a usare il massimo della prudenza». Intanto è già cominciata la conta dei danni: «Serviranno tre milioni di euro, uno e mezzo solo per il lungomare» dice il sindaco di Riposto, che ha chiesto lo stato di calamità naturale.
Anche ad Acireale – altro Comune colpito pesantemente dai due più recenti episodi di maltempo – le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse. Agli abitanti è raccomandata «massima prudenza, di limitare al minimo indispensabile gli spostamenti, di evitare di transitare e di stazionare nelle aree prossime ai torrenti e nelle aree esposte agli effetti indiretti delle raffiche di vento». Il Comune non chiederà lo stato di calamità: «Non c’è stato concesso lo scorso anno per la devastazione causata dalla tromba d’aria – spiega il primo cittadino – è difficile che ci venga riconosciuto per i danni arrecati dal maltempo delle ultime settimane». Il cimitero – rimasto chiuso per tutta la domenica – sarà aperto lunedì.
Scuole chiuse anche a San Giovanni la Punta e Acicatena. Niente lezioni anche ad Aci Castello dove il sindaco Filippo Drago scriverà a Roma per chiedere lo stato di calamità. «I danni subiti nelle ultime settimane sono stati ingenti». Hanno riguardato le spiagge «danneggiate dalle mareggiate, in particolare ad Acitrezza» e le strade «rovinate dalla pioggia e ricoperte da detriti». Anche se la stima dei fondi necessari per le riparazioni e la manutenzione straordinaria «non è ancora stata fatta».
Sospensione di tutte le attività didattiche, infine, anche nei dipartimenti dell’Università di Catania e nelle sedi decentrate di Ragusa e Siracusa.