L'assessorato delle Infrastrutture ha ingiunto all'amministrazione del sindaco Salvatore Barbagiovanni di restituire l'ingente cifra. Impegnata nella costruzione di un'opera però mai entrata in funzione. Il primo cittadino, parlando a MeridioNews, mette le mani avanti: «Non potremmo mai pagare così tanto»
Maletto, il caso bambinopoli mai inaugurata La Regione chiede indietro più di un milione
Se questi soldi dovranno davvero essere pagati, c’è il rischio per l’intero ente comunale di finire gambe all’aria. Ne sono consapevoli tutti a Maletto, dopo l’arrivo di una nota dell’assessorato regionale delle Infrastrutture che chiede al Comune guidato dal sindaco Salvatore Barbagiovanni di restituire un milione e 28mila euro. Si tratta dell’ultima puntata dell’infinita telenovela sulla bambinopoli di viale Lazio. Struttura in attesa di essere completata ed entrare in funzione da decenni, ma la cui vicenda è divenuta la consueta via crucis di rinvii, tribunali e pastoie burocratiche.
Un cantiere in effetti, negli ultimi anni, è riuscito a partire, giungendo al completamento delle opere previste – fra cui una tensostruttura – sebbene però la vera e propria apertura della bambinopoli non sia mai arrivata. A complicare le cose prima c’era stato il ricorso di una delle imprese che avevano partecipato alla gara d’appalto bandita dal Comune – vinta dal Consorzio stabile progettisti e costruttori, società con affidamenti anche nella riqualificazione di corso dei Martiri a Catania. Verdetto inizialmente sfavorevole all’amministrazione – che avrebbe dovuto risarcire i ricorrenti – poi ribaltato dal Cga di Palermo. Nel frattempo, era scoppiata la grana del mancato collaudo della bambinopoli, con il conseguente incarico dato dal Comune a un tecnico per sbrogliare l’ulteriore matassa. Da qui la novità dell’assenza di ulteriori opere, che collaudatore e amministrazione hanno chiesto di ultimare alla ditta titolare dell’appalto.
In ballo, intanto, c’è sempre stato il finanziamento da più di un milione concesso dalla Regione nel 2010 e attinto dai fondi Fesr del programma 2007-2013. Denaro che adesso il governo regionale rivuole indietro, sulla base di una nota dello stesso Comune – risalente allo scorso giugno – secondo cui «l’opera non è completa, funzionale e in uso». Nota attraverso cui, secondo la ricostruzione riportata nel documento firmato dai dirigenti dell’assessorato Calogero Franco Fazio e Fulvio Bellomo, l’amministrazione di Maletto avrebbe in pratica smentito se stessa. In un altro documento citato – di marzo 2017 – la bambinopoli, sempre secondo il Comune, era invece completa e pronta per l’utilizzo. A chiusura del programma di spesa dei fondi europei, intanto, occorreva attestare che le opere sovvenzionate fossero operative. Per l’assessorato – vista la nota di giugno – non era questo il caso della bambinopoli, e così si è «ritenuto di dover adottare il provvedimento consequenziale di revoca dell’imputazione» del progetto in capo ai finanziamenti comunitari per lo sviluppo rurale.
«Non ho contezza di alcuna nota, non abbiamo ancora ricevuto nulla – dice il sindaco Barbagiovanni a MeridioNews – certo è che un milione di euro non lo abbiamo e non sapremmo come pagarlo, verificheremo prima di tutto se la richiesta dell’assessorato è legittima». Anche perché, ricorda il primo cittadino, «i soldi li abbiamo già usati per pagare la ditta che ha effettuato i lavori, siamo solo in attesa del collaudo subordinato alle opere chieste dal collaudatore».