Il centro della questione sarebbe un garage che il lavoratore comunale avrebbe costruito in un terreno adiacente alla sua casa. Coinvolta anche la coniuge, che avrebbe chiesto le autorizzazioni, un professionista che avrebbe curato la pratica e un assessore della giunta, proprietario della ditta che ha realizzato i lavori
Maletto, dipendente e assessore vanno a processo Geometra avrebbe concesso permessi alla moglie
Si terrà il 25 maggio, davanti al giudice monocratico del tribunale di Catania, la citazione in giudizio di quattro persone tutte di Maletto che avrebbero trasgredito a diverse leggi connesse all’attività edilizia. Tra gli indagati, un geometra del Comune di Maletto che avrebbe rilasciato delle autorizzazioni per costruire alla moglie, anch’essa indagata. Poi un altro geometra di Maletto che ha curato la pratica, e un attuale assessore della giunta comunale, proprietario della ditta che ha realizzato i lavori.
L’eventuale reato sarebbe stato commesso tra il 2012 e il 2013, quando il dipendente del Comune ha pensato di costruire un garage in un terreno adiacente alla casa. Le indagini, portate avanti dai carabinieri di Maletto, sono proseguite fino a quando i quattro hanno ricevuto un avviso di garanzia per alcuni reati connessi all’attività edilizia e ora è arrivato il definitivo rinvio a giudizio per la prima udienza che avrà luogo il prossimo 25 maggio.
La posizione più grave è quella del geometra del Comune che, se tutto viene confermato, potrebbe avere gravi conseguenze per il suo operato. Meno importante il ruolo degli altri indagati: la moglie è stata la persona che ha richiesto le autorizzazioni, mentre il geometra che ha curato il progetto e le ditta esecutrice dei lavori potrebbero avere delle attenuanti.
Molti punti sono ancora oscuri, e sono poche le informazioni che trapelano dagli uffici competenti. Certo è che la storia è di quelle paradossali che sembra venire fuori da un film di Ficarra e Picone. In un ufficio pubblico si dovrebbe sapere bene se in una particella si può costruire o meno, o se la pratica presentata è evasa in modo chiaro oppure no. Ora bisogna attendere il 25 maggio per capire qualcosa in più.