Cerimonia in via Alfieri a 24 anni dall'uccisione dell'imprenditore ammazzato da Cosa nostra per aver detto no al pizzo. Sul luogo dell'eccidio stamani c'erano, oltre ai familiari, il presidente del Senato Grasso, l'assessore comunale Evola, i ragazzi di Addiopizzo, ma nessun rappresentante di Palazzo D'Orleans
Mafia, Palermo ricorda Libero Grassi Il presidente Crocetta grande assente
Sono passati 24 anni dall’uccisione di Libero Grassi, l’imprenditore ammazzato da Cosa nostra per aver detto no al pizzo. Stamane alla commemorazione in via Alfieri, sul luogo dell’eccidio, oltre alla moglie Pina e i figli Davide e Alice, erano presenti il presidente del Senato, Piero Grasso, l’assessore comunale alla Scuola, Barbara Evola, il prefetto Francesca Cannizzo, il procuratore Leonardo Agueci, i ragazzi di Addiopizzo, i rappresentanti del comitato “Apriamo il parco di Acqua dei Corsari”, intitolato a Libero Grassi, finito nel 2009 e mai aperto. Grande assente la Regione siciliana.
Assenza che hanno notato anche i familiari dell’imprenditore. «Sono molto dispiaciuta che non sei qui con noi e che non c’è nessuno dei tuoi rappresentanti – ha detto Pina Maisano Grassi, rivolgendosi idealmente al presidente della Regione, Rosario Crocetta -. Tu sai che per te ho antica amicizia e nonostante tutte le chiacchiere che si fanno su di te, ti voglio sempre bene. Mi dispiace che stamattina non sei qui né tu né un tuo rappresentante».
Anche quest’anno poco sopra il marciapiedi è stato sistemato il manifesto scritto a mano che denuncia la solitudine in cui fu abbandonato Libero Grassi, soprattutto da parte dell’associazione degli imprenditori e dalla politica. I familiari si sono sempre rifiutati di avere una lapide ufficiale.
Ai giornalisti che le chiedono come mai, secondo lei, tanti imprenditori paghino ancora il pizzo, Pina Maisano Grassi risponde: «Questo è incomprensibile, che ci sia tanta gente che ha paura di questa gentaglia che nella società non conta niente. Dà importanza agli estorsori perché fanno credere loro di essere soggetti che incidono nella società. Io spero che cresca sempre il rifiuto di ogni vincolo e sopraffazione. Essere liberi di nomi e di fatto è una cosa molto importante. Realmente non so se la politica è vicina agli imprenditori, però non sembrerebbe».
«Libero Grassi e la sua esperienza – ha detto Evola – hanno rappresentato un faro per migliaia di cittadini ed imprenditori palermitani perché hanno dato il segnale, in anni molto difficili, che il cambiamento era possibile. Purtroppo allora Grassi fu lasciato solo dalle istituzioni e dalle associazioni dei commercianti, ma il sempre maggiore affermarsi dei movimenti e delle associazioni contro il pizzo dimostrano che il suo sacrificio non è stato vano».
Per il sindaco Leoluca Orlando «Libero Grassi rappresenta ancora oggi un modello di integrità e rettitudine, di indisponibilità al compromesso con la mafia e con il malaffare. Ancora oggi, a 24 anni dalla morte, è uno fra gli esempi più belli di imprenditore davvero libero e davvero intransigente nel suo rifiuto di piegarsi al pizzo».
Alla commemorazione ha preso parte anche il vicesegretario regionale siciliano dell’Italia dei Valori Paolo Caracausi. «Libero Grassi è un esempio di coraggio cristallino in una terra che deve tornare a rialzare la testa attraverso la mobilitazione civile di tutte le persone perbene. Il male mafioso può essere sconfitto con il pieno impegno dello Stato e di tutti i cittadini, che devono fare fronte comune e non lasciare nessuno isolato o solo». Per Caracausi essere stamani in via Alfieri, sul luogo dell’eccidio, era «un dovere morale e un’occasione preziosa per dimostrare il nostro profondo affetto, vicinanza e sostegno a Pina Maisano, vedova di Libero Grassi». Caracausi si è detto molto amareggiato nell’aver constatato l’assenza di un rappresentante dell’amministrazione regionale: «Una mancanza che non fa onore alla Regione siciliana guidata da Rosario Crocetta».