Mafia, Governo Monti e Governo Lombardo: tutti a casa!

A due giorni dal voto non sanno più cosa inventarsi. La paura, si sa, fa 90. E tra i Partiti politici tradizionali della Sicilia – finalmente! – cresce, di ora in ora, la paura di perdere. Non se l’aspettavano, gli esponenti di Pd, Pdl, Udc, Partito dei Siciliani, Mpa, Cantiere popolare-Pid, Grande Sud, insomma il solito centrodestra ricombinato sotto varie spoglie. Non si aspettavano che, nonostante l’agguato a Claudio Fava, la Sinistra, quella vera, trovasse un’altra ottima candidata in Giovanna Marano: e non si aspettavano che, a sinistra del Pd, spuntassero due liste agguerrite. Ma, soprattutto, nessuno, tra i dirigenti dei Partiti politici tradizionali pensava che anche in Sicilia sarebbe esploso il fenomeno Beppe Grillo.

Fino a due o tre giorni prima che il comico genovese arrivasse a nuoto a Messina, non l’avevano nemmeno messo nel conto. Ricordate i sondaggi di quei giorni? Nello Musumeci e Rosario Crocetta “testa a testa” tra i 27 e il 30 per cento, Gianfranco Miccichè al 20 per cento, Giovanna Marano e Claudio Fava al 10 per cento, Giancarlo Cancelleri all’8 per cento. (a destra, foto tratta da blog.libero.it)

Più che sondaggi, come scrivevamo noi in quei giorni, questi ‘numeri’ erano i desideri dei tre Partiti che appoggiano il Governo delle banche di Mario Monti: Pdl, Pd e Udc. Noi abbiamo provato a dire che erano sondaggi ‘teleologici’: ma non c’è stato nulla da fare. I ‘numeri’ erano quelli, ‘dovevano’ essere quelli. Quanto a noi, eravamo matti: davamo i numeri.

Diciassette giorni dopo si è scoperto che a dare i numeri erano loro e non noi. Abbiamo scommesso – venti giorni fa – che la presenza di Beppe Grillo in Sicilia avrebbe avuto effetti devastanti sulla vecchia politica siciliana. I fatti, stando all’aria che si ‘respira’, ci stanno dando ragione. Grillo è convinto che il Movimento 5 Stelle sia ormai il primo Partito in Sicilia. E, a quanto pare, ad essere convinto di ciò non è solo il comico genovese.

C’è di più: anche i ‘numeri’ sull’elezione per il presidente della Regione, a quanto si sussurra, dovranno essere aggiornati. Sotto tutti i punti di vista. Giovanna Marano non è al 10 per cento, ma molto più su. E, soprattutto, Cancellieri non è all’8 per cento. Ad apertura delle urne ci sarà da ridere.

Un terremoto si profila anche nelle liste per il rinnovo dell’Ars. Le liste che sostengono Giovanna Marano e Claudio Fava ‘rischiano’ di superare il 5 per cento. Se ciò avverrà per il Pd siciliano sarà la fine: perché ogni parlamentare regionale guadagnato dalla lista della Sinistra vera (quella che vede assieme Sel, Rifondazione comunista, Verdi, Un’Altra storia di Rita Borsellino e ‘Cartelli’ vari), sarà un deputato regionale in meno per il Pd. Idem – sfumatura in più, sfumatura in meno – per i deputati che guadagnerà Italia dei Valori.

Per non parlare delle liste del Movimento 5 Stelle. In questo caso, a meno di brogli elettorali, il voto da esprimere, per i siciliani intenzionati a premiare il Movimento di Beppe Grillo, verrà ‘a scinniri: cioè sarà un voto più semplice.

Parliamo, ovviamente, delle difficoltà che potrebbero trovare gli elettori a votare. Musumeci, Crocetta, Miccichè e, in parte, anche Giovanna Marano (che potrebbe intercettare i voti di molti elettori del Pd che voterebbero per lei alla presidenza e Pd alle elezioni per il rinnovo dell’Ars) dovranno vedersela con il cosiddetto voto disgiunto: che è un voto non facile, un voto che richiede una certa perizia e una certa conoscenza dei meccanismi di voto.

Tutto più facile, invece, per Giancarlo Cancelleri: gli elettori del Movimento 5 Stelle voteranno Cancelleri presidente e poi i candidati dello stesso Movimento 5 Stelle. Credeteci, lo diciamo con cognizione di causa visto che ci occupiamo di elezioni da qualche decennio: quello che vi abbiamo descritto non è un vantaggio da poco: anzi.

Tra due giorni, in Sicilia, potrebbe cambiare tutto. Certo, tutto dipende dai siciliani. Ma oggi i siciliani sembrano determinati a voltare pagina. In Sicilia e a Roma.

Sono sotto gli occhi di tutti i danni che sta provocando il Governo Monti: un Governo che privilegia i grandi affari alla faccia dei cittadini (leggetevi l’inchiesta che pubblichiamo oggi a firma del nostro bravo Alessandro Mauceri: scoprirete che il Governo Monti, che ha massacrato gli italiani con le tasse, ha invece aumentato i fondi per gli armamenti: un modo elegante per far guadagnare soldi ai costruttori di morte: un motivo in più per non votare i Partiti che sostengono Monti: Pdl, Pd e Udc). Un Governo di banchieri che sta privilegiando le banche. Un Governo di massoni nel senso non entusiasmante del termine (leggere massoneria bancaria e finanziaria: storicamente la meno affidabile, almeno in Italia). Un Governo, insomma, da mandare a casa.

Ma i siciliani, oggi, vogliono soprattutto cambiare le cose in Sicilia. Non ne possono più del Governo Lombardo, il peggiore Governo regionale della storia dell’Autonomia siciliana. Non ne possono più della finta antimafia del Pd di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia: un Partito che, per quattro anni, ha fatto il’filo’ – governando, di fatto, la Sicilia – a un presidente della Regione inquisito per mafia.

Non ne possono più, i siciliani. Non ne possono più di una politica fatta di ladri: non, s’intende, di soli “ladri di futuro”, per usare una formula ‘intellettuale’: non ne possono più anche di ladri allo stato puro: dei ladri che, invece di creare sviluppo economico per la popolazione siciliana, si mettono in tasca le risorse pubbliche.

Basta con questa gente! Basta con gli impianti di energie alternative finanziati a società riconducibili ai politici. Basta con i fondi pubblici per la formazione professionale destinati a società gestite da politici. Basta con i fondi per l’agricoltura che, invece di sostenere gli agricoltori, sostengono le aziende, le mogli e gli amici dei politici. Basta con i gruppi privati che prima danno gli incarichi tecnici ai politici e poi vanno a gestire i servizi idrici grazie agli stessi politici, in barba a un referendum pubblico che ha sancito il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua.

E ancora: basta con le discariche private che mandano sul lastrico i Comuni per alimentare la politica. Basta con i finti bandi che alimentano gli amici dei politici o, direttamente, gli stessi politici. Basta con gli incarichi di consulenza agli amici dei politici. Basta con i grandi affari (e gli appalti) della sanità che alimentano – direttamente o indirettamente – la politica. Basta con i collaudi delle opere pubbliche assegnati agli amici dei politici.

Basta con i fondi del turismo, che dovrebbero servire a promuovere l’immagine della Sicilia nel mondo, utilizzati invece per foraggiare gli amici dei politici (anche questo scandalo, diciamocelo, è finito nelle ‘sabbie mobili’). Basta con le società regionali dove i ‘manager’ da 200 a 300 mila euro all’anno vengono scelti dai politici. Basta con le tabelle H. E, soprattutto, basta con la mafia con, con molta probabilità, si incunea in molte di queste ‘operazioni’.

Gli esempi potrebbero continuare. Se vogliamo fare finire tutte queste schifezze dobbiamo voltare pagina. I siciliani debbono voltare pagina. Gli imprenditori siciliani che non vengono pagati dalla Regione debbono voltare pagina.

E’ inutile fare quello che hanno fatto la Lega siciliana delle cooperative e la Cna regionale. Andare dietro a Cracolici e a Lumia è stato un errore. Un gravissimo errore. Il Pd siciliano è un partito marcio. Dentro le peggiori logiche della politica siciliana. Con il Governo Lombardo fino alla morte. Basta con questo Pd.

Rosario Crocetta, ci dispiace dirlo, come ha detto Giovanna Marano, è la prosecuzione del lombardismo. Basta con questa gente: basta!

Mandiamoli a casa: mandiamo a casa Lombardo, mandiamo a casa Cracolici, mandiamo a casa Lumia, mandiamo a casa il Pd, mandiamo a casa l’Udc, mandiamo a casa il Pdl. Mandiamoli a casa per sempre. Togliamogli la Regione dalle mani. Oggi si può fare. Oggi ci possiamo credere. Liberiamoci da questi pesi.

Votiamo. Votate. Per Giovanna Marano. Per Giancarlo Cancelleri. Per la vera Sinistra. Per i grillini.  Oppure, votate Mariano Ferro e i Forconi. Liberiamo la Sicilia. E liberiamoci dal Governo Monti e dalla mafia. In un solo colpo. Per tornare a sognare.

 

 

 

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

A due giorni dal voto non sanno più cosa inventarsi. La paura, si sa, fa 90. E tra i partiti politici tradizionali della sicilia - finalmente! - cresce, di ora in ora, la paura di perdere. Non se l’aspettavano, gli esponenti di pd, pdl, udc, partito dei siciliani, mpa, cantiere popolare-pid, grande sud, insomma il solito centrodestra ricombinato sotto varie spoglie. Non si aspettavano che, nonostante l’agguato a claudio fava, la sinistra, quella vera, trovasse un’altra ottima candidata in giovanna marano: e non si aspettavano che, a sinistra del pd, spuntassero due liste agguerrite. Ma, soprattutto, nessuno, tra i dirigenti dei partiti politici tradizionali pensava che anche in sicilia sarebbe esploso il fenomeno beppe grillo.

A due giorni dal voto non sanno più cosa inventarsi. La paura, si sa, fa 90. E tra i partiti politici tradizionali della sicilia - finalmente! - cresce, di ora in ora, la paura di perdere. Non se l’aspettavano, gli esponenti di pd, pdl, udc, partito dei siciliani, mpa, cantiere popolare-pid, grande sud, insomma il solito centrodestra ricombinato sotto varie spoglie. Non si aspettavano che, nonostante l’agguato a claudio fava, la sinistra, quella vera, trovasse un’altra ottima candidata in giovanna marano: e non si aspettavano che, a sinistra del pd, spuntassero due liste agguerrite. Ma, soprattutto, nessuno, tra i dirigenti dei partiti politici tradizionali pensava che anche in sicilia sarebbe esploso il fenomeno beppe grillo.

A due giorni dal voto non sanno più cosa inventarsi. La paura, si sa, fa 90. E tra i partiti politici tradizionali della sicilia - finalmente! - cresce, di ora in ora, la paura di perdere. Non se l’aspettavano, gli esponenti di pd, pdl, udc, partito dei siciliani, mpa, cantiere popolare-pid, grande sud, insomma il solito centrodestra ricombinato sotto varie spoglie. Non si aspettavano che, nonostante l’agguato a claudio fava, la sinistra, quella vera, trovasse un’altra ottima candidata in giovanna marano: e non si aspettavano che, a sinistra del pd, spuntassero due liste agguerrite. Ma, soprattutto, nessuno, tra i dirigenti dei partiti politici tradizionali pensava che anche in sicilia sarebbe esploso il fenomeno beppe grillo.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]