Mafia, gli interessi del clan Cappello a Scicli Perquisizioni negli uffici del Comune

La lunga mano della criminalità organizzata catanese sulla gestione dei rifiuti nel Ragusano. Ha provocato un piccolo terremoto la perquisizione disposta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania a Scicli, in provincia di Ragusa; martedì gli agenti hanno acquisito documenti negli uffici dei settori ecologia, polizia municipale e sviluppo economico. Secondo gli inquirenti, gli interessi del clan Cappello si sarebbero estesi al settore della raccolta dei rifiuti nel piccolo centro ibleo.

Il gruppo catanese dal 2007 avrebbe esercitato il controllo delle assunzioni del personale addetto alla nettezza urbana, la gestione degli ambiti posti nei mercatini e quella delle affissioni elettorali. Nel mirino degli agenti anche i bilanci del Comune relativi agli appalti affidati alle aziende che si occupano della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Per chiarire meglio la complessa vicenda, è stato disposto ieri l’interrogatorio di quattro persone, candidate alle elezioni amministrative del 2012, indicate come informate dei fatti.

Mentre in paese nessuno sembra stupirsi di quanto accaduto, le autorità mantengono il completo riserbo sulle indagini in corso, venute alla luce attraverso il decreto di perquisizione consegnato al segretario generale dell’amministrazione sciclitana, Francesca Sinatra. Un nome non nuovo alle cronache della Sicilia orientale. Sinatra ha ricoperto lo stesso incarico anche per un altro Comune al centro di numerose indagini, quello di Palagonia, tanto che il suo nome è finito tra quelli della maxi-inchiesta Iblis. Così come è conosciuta l’azienda addetta alla raccolta dei rifiuti di proprietà di Sebastiano Busso, figlio di Giuseppe. Quest’ultimo, nel 2009, è stato coinvolto nell’operazione Full trash che ha visto protagonista anche l’ex sindaco di Palagonia, Fausto Fagone. Francesca Sinatra è stata anche condannata assieme all’ex primo cittadino palagonese per alcune irregolarità amministrative, tra le quali un rimborso per un viaggio a Rio de Janeiro e uno a Ginevra.

Ieri dalla giunta di Scicli riunita in consiglio comunale non sono giunte reazioni ufficiali, ma l’attuale sindaco, Francesco Susino, ha manifestato la propria disponibilità agli inquirenti. Il Comune che guida ha vissuto un commissariamento di sei mesi per le dimissioni dell’ex Giovanni Venticinque ed è agitato da problemi economici e politici, con una coalizione mista specchio delle dinamiche nazionali. In attesa della conclusione delle indagini e dell’accertamento giudiziario, a farne le spese sono i cittadini del Ragusano che lamentano un servizio poco efficace controbilanciato da esose tariffe.

[Foto di commons.wikimedia.org]


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Martedì la Direzione distrettuale antimafia di Catania ha acquisito documenti dagli uffici dei settori ecologia, polizia municipale e sviluppo economico. Gli inquirenti indagano sulle presunte infiltrazioni della cosca catanese nella gestione dei rifiuti e di altri settori del piccolo centro ibleo. Alcuni dei nomi che sarebbero coinvolti sono già noti per altre vicende riguardanti Palagonia

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