Dopo l'operazione antimafia Kronos dello scorso aprile, la famiglia mafiosa continuava a pretendere i soldi da un imprenditore. In manette sono finiti i Antonio Giovanni Fratullo e Carmelo Terranova. Durante le indagini gli investigatori avevano fermato i tre reggenti Francesco Santapaola, Salvatore Seminara e Pippo Floridia
Mafia, estorsione a titolare di agenzia funebre Arrestati due presunti affiliati di Cosa nostra
Nonostante gli arresti dell’operazione antimafia Kronos continuavano a chiedere il pizzo. I carabinieri del reparto operativo speciale di Catania hanno arrestato due presunti affiliati alla famiglia mafiosa di Cosa nostra calatina. Si tratta di Antonio Giovanni Fratullo, di 53 anni, e Carmelo Terranova di 43. I due sono indiziati per una tentata estorsione ai danni di un imprenditore che opera nel settore delle pompe funebri.
La vittima, che avrebbe versato in passato somme di denaro per le festività di Natale e Pasqua, doveva continuare a pagare agli affiliati rimasti in libertà. Una sorta di passaggio di testimone che comprendeva pure il versamento degli arretrati, non inviati a causa dei fermi dell’operazione antimafia.
Attraverso le intercettazioni telefoniche gli inquirenti avevano accertato il tentativo della famiglia mafiosa di controllare il settore funebre tra dicembre 2014 e aprile 2016. A finire in manette, durante l’operazione Kronos dello scorso 20 aprile, erano stati i vertici di Cosa nostra di tre province: Siracusa, Catania ed Enna. Su tutti il pastore Salvatore Seminara. ll boss, detto ‘U zù Turi, è stato fermato insieme a Francesco Santapaola – figlio di Salvatore, detto Turi colluccio, cugino del più noto Nitto -, e a Pippo Floridia, titolare dell’omonima azienda di trasporti, arrestato già nel 2008 perché ritenuto il collettore dei proventi del clan Nardo di Lentini.