Foto di Alex Borland

Il dominio «feudale» della mafia: a Carini forniva l’acqua a oltre cento famiglie. «Da una vita aiutate i cristiani»

Di padre in figlio, con la forza della discendenza mafiosa. Il passaggio del testimone è quello ai vertici della famiglia di Cosa nostra di Carini, in provincia di Palermo, e avrebbe visto protagonisti Giovan Battista Pipitone e il figlio 43enne John. Il primo è un temibile boss della mafia, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giampiero Tocco. Il secondo, invece, è stato arrestato ieri nell’ambito di un blitz dei carabinieri del comando provinciale di Palermo. Il «comitato», così come è stato ribattezzato il gruppo mafioso di Carini, si sarebbe dato appuntamento tutte le domeniche, dalle 9.30 a mezzogiorno, in un bar della cittadina. Un dettaglio svelato nel corso di una telefonata finita intercettata. A parlare, a novembre 2018, è l’imprenditore Carmelo Cacocciola. Sono passati esattamente due anni dall’arresto del patriarca Giovan Battista Pipitone: «Il posto l’hanno preso i figli – diceva – si misuru supra u cavaddu (si sono messi sopra il cavallo, ndr)».

Quello dei Pipitone sarebbe stato un «dominio incontrastato», scrive nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari Fabio Pilato. Potere di tipo feudale che, inoltre, avrebbe trovato il «consenso di una larga parte della popolazione». A dimostrazione di ciò gli inquirenti citano una vicenda particolarmente allarmante. La mafia di Carini avrebbe messo le mani sulla gestione abusiva della rete idrica. Una storia di sottomissione al potere mafioso in cui gli utenti avrebbero addirittura cercato di proteggere il 43enne Pipitone, evitando di rivelare come, con la complicità del fedelissimo Salvatore Abbate, controllasse la distribuzione dell’acqua per uso civile a ben 115 famiglie e «ricavandone ingentissimi proventi illeciti». «Loro devono capire – diceva Pipitone intercettato – che non hanno dove andare… perché non c’è soluzione… non c’è niente da scherzare, qua la cosa è seria. Chi si sente il migliore è morto qua sopra…chi si sente il migliore è morto».

Acqua ma anche appalti da controllare, con l’obiettivo di favore le imprese vicine al clan. Uno degli episodi citati nell’inchiesta è quello che riguarda dei lavori da eseguire, secondo gli inquirenti, nel cantiere per la costruzione del Centro per le Biotecnologie e la ricerca biomedica di Carini. Un imprenditore si sarebbe rivolto al presunto boss, per esempio, per capire come comportarsi nei confronti di un’altra impresa che chiedeva un semplice trasporto di materiale. Al 43enne, in svariate occasioni, si è rivolto anche un ristoratore carinese, già in rapporti con il patriarca mafioso. L’imprenditore chiedeva di potere spendere il «nome della famiglia» in una vicenda di debiti e, nello stesso tempo, esaltava il ruolo del reggente paragonandolo al padre: «Siamo franchi come tuo padre, che siete tutta la vita ad aiutare i cristiani (le persone, ndr)».

John Pipitone avrebbe esercito anche «un capillare controllo delle vendite immobiliari, finalizzato a lucrare i prelievi forzosi – si legge nell’ordinanza – imposti dalla consorteria mafiosa alle parti interessate». Uno dei casi citati rimanda alla messa in vendita di un terreno di ingente valore, per un milione e trecentomila euro, da parte di un privato. «Gli dici – spiegava Pipitone ad Abbate – “So che hai un posto di qualche mille metri da vendere”». Il sottoposto avrebbe colto la palla al balzo. Ecco come rispondeva: «Ora glielo dico…sì, ma prima ci dobbiamo fare i discorsi noi con le persone». Un’attività di intermediazione in cui sarebbe bastata la sola presenza del presunto capomafia «per far sì che la vittima aderisse alla pretesa impositiva in suo danno».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Di padre in figlio, con la forza della discendenza mafiosa. Il passaggio del testimone è quello ai vertici della famiglia di Cosa nostra di Carini, in provincia di Palermo, e avrebbe visto protagonisti Giovan Battista Pipitone e il figlio 43enne John. Il primo è un temibile boss della mafia, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giampiero […]

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]