Il decreto di confisca colpisce il patrimonio di Antonino Castorina, un esponente di spicco della famiglia di Cosa nostra Santapaola-Ercolano nel territorio di Santa Venerina. A eseguire il provvedimento emesso dalla corte d'appello è stato la Dia diretta da Renato Panvino
Mafia, confisca di beni a Santa Venerina Immobili e società per quasi due milioni
La direzione investigativa antimafia di Catania diretta da Renato Panvino sta eseguendo un provvedimento di confisca di beni riconducibili ad Antonino Castorina. L’uomo – classe 1953 – è ritenuto dagli inquirenti un esponente di spicco della famiglia di Cosa nostra Santapaola-Ercolano nel territorio di Santa Venerina. Il decreto di confisca del patrimonio è stato emesso dalla corte d’appello etnea ed è diventato definitivo dopo la pronuncia della corte suprema. I beni acquisiti dallo Stato sono immobili e società per un valore di circa un milione e 700mila euro. Si tratta di due ettari e mezzo di terreni, di una villa con piscina, dell’azienda La nuova idraulica dell’Etna di Cernea Ana Liliana e della società di autorimesse Etna parking multiservizi soc. cooperativa.
Antonino Castorina ha numerosi precedenti penali per i delitti di rapina in concorso, furti in concorso, violazioni delle norme sul controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi, detenzione illegale di armi, ricettazione, rissa, lesioni ed estorsioni continuate in concorso, commessi già a partire dagli anni ’70. Arrestato per associazione mafiosa nell’ambito delle operazioni Ciclope e Dafne nel 1996 e nel ’97, è stato in carcere dal ’98 al 2006, quando, espiata la pena, ha scontato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per tre anni con l’obbligo di soggiorno.
Una misura, quest’ultima, che è stata determinata dal fatto che Antonino Castorina era gravemente indiziato di associazione mafiosa perché ritenuto personaggio di spicco dei Santapaola-Ercolano nel suo territorio di residenza. Per questo reato l’uomo è stato condannato nel 2000 dalla corte d’appello a undici anni e due mesi di reclusione, con sentenza divenuta irrevocabile nel 2002. Uno dei suo figli, Filippo, è stato accusato di avere sostituito il padre mentre quest’ultimo era in prigione ed è stato arrestato nel 2001, nell’ambito dell’operazione Euro racket. Arrestato di nuovo per associazione mafiosa nel 2013, Antonino Castorina è detenuto nel carcere di Prato.