Mafia, arrestato un attentatore di Pippo ‘u maritatu Il boss colpito per le sue mire su Misterbianco

È con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa lo scorso martedì, che si aggiunge un altro tassello all’attentato contro Giuseppe Garozzo, detto Pippu ‘u maritatu, storico boss del clan dei Cursoti, gambizzato il 3 giugno del 2011 a Misterbianco. Secondo gli inquirenti, il colpevole sarebbe Antonio Nicotra, classe 1966, raggiunto ieri dal provvedimento giudiziario, che gli è stato notificato in carcere, dove è detenuto per altri reati. All’accusa di tentato omicidio, la procura di Catania somma quella di ricettazione, detenzione e porto illegale di arma da fuoco. Sempre con l’aggravante mafiosa perché, scrivono i magistrati, aveva agito «al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa dei Tuppi».

Indagini lunghe, che avevano trovato un primo epilogo l’8 maggio 2012, quando erano stati arrestati venti esponenti del clan dei Cursoti assieme allo storico boss, Garozzo, appunto. Secondo le forze dell’ordine, Pippo ‘u maritatu, dopo vent’anni di detenzione, al momento della sua scarcerazione – avvenuta nel 2010 – aveva tentato di rimettere in piedi la cosca della quale era reggente. Sarebbero state le mire espansionistiche dei redivivi Cursoti di Garozzo, che avrebbero voluto prendere in mano il traffico di stupefacenti a Misterbianco, il movente del tentato omicidio del capoclan.

Era il 3 giugno 2011, Giuseppe Garozzo e Angelo Adriatico viaggiavano a bordo di uno scooter in via Raccomandata. Era mattina quando sono stati raggiunti da alcuni colpi di arma da fuoco sparati da due uomini. Secondo quanto riportato dalle forze dell’ordine, erano le 9 quando Pippo ‘u maritatu è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele con ferite al torace, all’addome, al braccio e alla coscia sinistri. Poco più di mezz’ora dopo, Adriatico arrivava al pronto soccorso del Garibaldi, con ferite d’arma da fuoco anche lui al torace e all’addome. 

In base alle ultime ricostruzioni, uno dei due attentatori era Antonio Nicotra, «appartenente al gruppo criminale dei Tuppi radicato nel territorio di Misterbianco», mentre l’altro è ancora da identificare.


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