Mac che dieta

L’ennesima accusa verso il colosso mondiale dei fast food si chiama Supersize me, il film documentario che accusa Mc Donald’s di contribuire, con i suoi hamburger pieni di salsine dal gusto indefinibile e le sue patatine voltate e rivoltate in un olio di dubbia provenienza, alla crescita dell’obesità e allo sviluppo di un cattivo modello di nutrizione.

 

Quale modo migliore per sostenere questa tesi che quello di provare effettivamente il menu proposto ogni giorno e con dozzine di variazioni dai 30 mila ristoranti di Mc Donald’s presenti in 119 paesi nel mondo? È quello che ha fatto il regista, Morgan Spurlock, che nel film si sottopone ad una dieta ferrea a base di Big Mac, Cheeseburger, Mc Chicken, patatine e quanto di altro offre il fast food più conosciuto al mondo, il tutto per un mese intero, rigorosamente a colazione, pranzo e cena.

 

Il risultato è che i livelli di colesterolo di Spurlock hanno un’impennata impressionante, la pressione diventa instabile, il suo peso aumenta notevolmente e persino, a testimonianza della sua fidanzata, la sua attività sessuale ne risente negativamente.

 

Supersize me sarà in Italia solo a partire dall’8 aprile ma c’è già stato modo di intervistare il responsabile della Mc Donald’s Italia per comunicazione, risorse umane, qualità e sistemi informativi, Corrado Cagnola che, a sua difesa, sostiene che innanzi tutto non si offrono al cliente solo hamburger e patatine ma anche insalate, yogurt e frutta, quindi la responsabilità ricade sulla scelta del cliente stesso; inoltre, le informazioni nutrizionali vengono ormai stampate sulle tovagliette e quindi il cliente è consapevole di ciò che mangia e poi, continua Cagnola, non è vero che il cibo offerto da Mc Donald’s non sia salutare, solo deve essere inserito in una dieta bilanciata da altri alimenti, in fondo, nessuno mangia da Mc Donald’s più di una o due volte a settimana e la salute degli italiani peggiorerebbe in ugual misura anche se mangiassero per un mese intero solo pizza.

 

Sarà vero? Anche questo è da provare. Sicuramente, dopo aver visto, per due ore, Spurlock ingurgitare ogni genere di Mac menu, gli italiani preferiranno, dopo il cinema, andare in pizzeria.

 

Elisa Evola

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