M5s, si dimette il portavoce del gruppo verde «Intravedo un periodo di faide e di lotte»

Sono stato eletto da molte persone che oggi non ci sono più. È importante scindere la politica dall’amicizia. L’ho ribadito in più occasioni. Credo di essermi distinto insieme ad altri per aver lavorato sempre in maniera trasversale e per il bene del movimento, motivo per cui non vorrei ritrovarmi mai contro qualcuno. Molti mi dicono che «i personalismi stanno trasformando il movimento in quella che è tradizionalmente la trasformazione di un partito. Correnti…». Il Movimento 5 stelle è un movimento liquido, orizzontale e libero. È giusto che emergano le persone valide ma chiunque impone il proprio pensiero creandosi prima «la forza dei numeri» fa perdere la bellezza della diversità e della discussione partecipata.

Tutto nasce perché abbiamo un problema di «formazione di cittadini con l’elmetto». I nuovi arrivati sconoscono molti dei valori fondanti che ci hanno contraddistinto quando non eravamo una forza politica, ma soltanto sociale. Tutti possono stare nel movimento, anche i riciclati, ma chi parla di voti nel movimento, o se ne va via, o capisce che non deve mai più farlo. Altrimenti stiamo sbagliando qualcosa. Si sentono attaccati nel sentirsi dire «questo non è da movimento» perché nella logica dell’uno vale uno, il loro pensiero, sconfessato da qualcun altro, non può esistere. Peccano di umiltà e creano giochi di potere. Non cercano di capire ma si limitano a difendersi cercando la forza dei numeri. Questo crea un danno enorme. Ed è proprio in questo momento che voglio cogliere il consiglio di Angelo Privitera. Non è il momento di farsi dei nemici né di alzare la voce. Altrimenti la mia età e la mia voglia di cambiare il mondo mi porterebbe a mandare molti di voi a fanculo. Ma a quale pro?

Io credo nella logica del 100 per cento di cui parla Grillo e sono sicuro che domani avrò bisogno anche della vostra opinione. Vi sono “amico” ma non sono vostro amico e stasera mi dimetterò da portavoce (a prescindere dallo scioglimento) del gruppo verde, che sento di non riuscire a rappresentare più. Molte cose sono cambiate e non so cosa farò: intravedo un periodo di faide e di lotte egemoniche di fronte a me, dove l’imperativo è o con noi o contro di noi. Bisogna lavorare e “sfruttare” gli eletti regionali, nazionali e nei quartieri. Ogni quartiere ha la sua storia, le sue tradizioni. Allora bisogna intessersi in essi. Io voglio solo lavorare sui temi, per noi e per gli eletti che sono «nostri strumenti portatori di istanze legislative» e che ad oggi non abbiamo mai aiutato.

Auguro al terzo gruppo tutto il bene del mondo. Sbaglieranno come tutti, sono nati da due parti cesarei, prematuramente ma con tanta voglia di far bene. Ci stiamo involvendo, ma spero che la divisione possa diventare a questo punto una risorsa, visto che comunque remiamo tutti verso la stessa direzione. Bisognerà sviluppare una via catanese, una progettualità politica lenta che porti a dei risultati, bisognerà saper comunicare fra persone e gruppi che la pensano diversamente e bisognerà essere pronti, se c’è un problema da risolvere ad essere tutti uniti, per la gente, contro i veri nemici che sono i partiti. Questo è per me il concetto di comunità. Ed è a ciò che lavorerò. Come sempre.
Massimo Castiglione

 

[Foto di MoVimento 5 Stelle Gualdo Tadino]


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A meno di due settimane dalle elezioni che hanno portato ad un risultato poco lusinghiero, tra i grillini etnei il clima è sempre più confuso. Ad aggravare la situazione contribuisce anche la nascita di un terzo meet up, una decisione che ha colto di sorpresa i primi due che, da parte loro, avevano iniziato un percorso di unificazione. Ieri sera, attraverso la lettera che pubblichiamo, sono giunte le dimissioni di una figura importante, quella di Massimo Castiglione. Che attacca quanti «peccano di umiltà e creano giochi di potere»

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