Mentre domenica si svolgeva un'assemblea pubblica tra i due gruppi grillini esistenti in città nel tentativo di unificarsi, all'Hotel '900 nasceva un nuovo meet up. «Creato per fondere e non per scindere il Movimento», spiegavano i fondatori. Ma gli altri attivisti denunciano di avere appreso dell'iniziativa dai giornali. «Serviva una sterzata dopo il risultato elettorale, abbiamo un'idea diversa sul modo di stare nel territorio», replica Claudio Ogeri, che precisa: «Ci eravamo riuniti solo per far quattro chiacchiere, poi abbiamo deciso di creare il nuovo gruppo»
M5s, a Catania nasce il terzo meet up «Unità? Qua ognuno fa quello che vuole»
Il giorno in cui doveva iniziare il percorso di unificazione dei due gruppi del Movimento cinque stelle catanese, è nato il terzo meet up cittadino. Domenica, mentre i bianchi (in maggioranza) e i verdi (pochi) si riunivano in piazza Dante per un’assemblea pubblica, all’Hotel ‘900 un terzo gruppo di attivisti dichiarava la nascita del Movimento Cinque Stelle Catania. Un altro. Niente di strano, in tutte le città più importanti d’Italia esistono diversi meet up. Meno chiare sono invece le modalità e l’obiettivo della nuova formazione. In un comunicato di due giorni fa si afferma che si è deliberata «la fusione e non scissione per il Movimento, che ha deciso di superare le vecchie divisioni tra i meet up dando di fatto vita al rinnovamento e ricostituendosi sul territorio con attivisti provenienti dai gruppi preesistenti». Oggi Claudio Ogeri, uno dei fondatori fuoriuscito dai verdi, sottolinea che si tratta «di un altro gruppo, il terzo, nato su idee diverse e per svolgere un lavoro nuovo sul territorio. Serviva una sterzata dopo il risultato poco brillante delle elezioni». Della neonata compagine è promotrice anche Lidia Adorno, candidata grillina alla recenti amministrative.
Al comunicato di domenica, si è aggiunta ieri sera una precisazione: la decisione di creare un nuovo meet up non viene «dalla maggioranza» – come erroneamente scritto in un primo momento – ma da «molti attivisti» già iscritti ai due gruppi preesistenti. Una puntualizzazione resa necessaria dall’acceso dibattito seguito all’annuncio. «Qua ognuno fa quello che vuole – commenta Alessio Occhinegro, dei bianchi – questo gruppo è saltato fuori da un giorno all’altro senza che nessuno ne sapesse niente, bisogna capire se è un’iniziativa legittima. Per il modo sbagliato in cui è nato, è difficile che porti ad una unificazione». Eppure i buoni propositi ci sarebbero. «Né Bianchi, né Verdi – ha annunciato il nuovo meet up – semplicemente M5Stelle Catania, cogliendo il meglio dellesperienza e delle persone che hanno portato il Movimento a raggiungere risultati importanti.
Lesperienza delle elezioni comunali ha insegnato che il nostro elettorato non ama le divisioni, che nelle nostre parole e nelle nostre azioni cerca lunità».
Queste parole annunciavano la scissione. «Noi non attacchiamo il fatto che si formi un nuovo meet up – precisa Livio Lombardo – perché il movimento è nato con questa libertà, quanto piuttosto che questo sia nato dal nulla. Almeno la divisione tra bianchi e verdi, di cui sono stato protagonista, è nata da una discussione». La scomposizione dei grillini catanesi potrebbe ricordare la tendenza ad atomizzarsi, tipica di una parte della sinitra italiana. Ma Lombardo non ci sta. «Di fondo ci può essere una suddivisione, ma non siamo paragonabili a un sistema partitico», rivendica. Ed invita al dialogo. Da subito, approfittando del fatto che non ci sono all’orizzonte nuove competizioni elettorali nel breve periodo. «Se non cominciamo ora a parlarci, sarebbe ipocrita ripresentarsi uniti al prossimo voto».
Proprio le ultime elezioni, e non solo per i risultati negativi, sono una delle cause della nuova divisione. «Sono nati gruppetti che facevano campagna elettorale per conto proprio – spiega Lombardo – sono nate amicizie e inimicizie. Adesso siamo in una fase di sperimentazione, bisogna cambiare rotta. Ho proposto un unico sito per comunicare meglio». Un percorso lungo, il cui inizio non sembra incoraggiante, a giudicare dal caos di questi giorni. Quella di domenica, ad alcuni attivisti, è sembrata infatti una riunione segreta. «Non c’è niente di oscuro – replica Ogeri – Che sia stata fatta di domenica, contemporaneamente all’assemblea pubblica, è una coincidenza, perché siamo tutti più liberi. In fondo – conclude – ci siamo riuniti per fare quattro chiacchiere e abbiamo creato il gruppo».