Commozione e applausi per il ragazzo di 24 anni che ha perso la vita durante una festa di laurea in un lido a Capaci. Ad accompagnarlo gli amici di una vita, molti dei quali erano presenti lo scorso 27 luglio, quando si è accasciato di colpo senza più svegliarsi
L’ultimo saluto a Marco, morto all’improvviso Un mare di divise accompagna il capo scout
Quando il feretro di Marco Barbera ha lasciato la chiesa di Santo Espedito attraversando il mare di divise blu dei tanti scout accorsi per salutarlo, il silenzio era irreale. Poi l’applauso, liberatorio, sottolineato dal rombo della moto di un amico. Poi, una volta partita l’auto che trasportava la bara, solo commozione e ricordi. Orso, così era chiamato nel mondo degli scout, si era accasciato all’improvviso la sera del 27 luglio, durante la festa di laurea del suo migliore amico in un lido a Capaci. Aveva 24 anni. Ancora tutte da chiarire le cause della morte, gli esiti delle analisi cliniche arriveranno tra 15 giorni. Marco lavorava in una casa famiglia e proprio per lavoro aveva appena sostenuto delle visite mediche e gli esami non avevano riscontrato niente di anormale.
«Perché quando ti volterai sulla strada percorsa potrai dire di averla percorsa esattamente come avresti voluto» si legge in un bigliettino distribuito in chiesa. È una parte del discorso che Marco aveva fatto a 21 anni, quando aveva concluso il suo primo percorso negli scout, la partenza, prima di tornare tra loro nelle vesti di capo. Gli scout, d’altronde, erano gran parte della sua vita. Una passione trasmessa dai genitori e che condivideva con la sorella. «Era quello più scherzoso del gruppo, aveva sempre la battuta pronta» dicono durante la funzione. Un ragazzo imponente, alto, robusto, ma «trasparente, generoso». In tanti hanno voluto ricordarlo, dai cugini agli amici di una vita. «Il suo motto era “Fattilla ‘na risata“, e l’avrebbe detto anche in questo momento, se fosse stato qui».