Lotta all’evasione fiscale: ennesima sconfitta del Governo Monti

All’incirca un anno fa, all’annuncio del presidente del Consiglio, Mario Monti, che avrebbe fatto della lotta all’evasione fiscale uno dei cavalli di battaglia della propria esperienza di Governo, in molti hanno dubitato della reale possibilità che ciò si sarebbe verificato. Oggi, dopo un anno di “gestione Monti”, i timori si sono trasformati in realtà (è di questi giorni la notizia che il debito pubblico del nostro Paese ha superato i 2000 miliardi di euro, cifra mai raggiunta prima!).

Insomma: la situazione, nel settore dell’evasione fiscale, dopo la ‘cura Monti’, non sembra essere migliorata, anzi semmai è peggiorata. A fronte di un aumento delle entrate legate a misure contro l’evasione fiscale stimato dall’Agenzia delle Entrate (Rapporto Recupero dell’Evasione) intorno al 15%, migliore rispetto allo scorso anno (ma inferiore al 2009), l’evasione ha raggiunto la cifra spaventosa di 300 miliardi di euro con un aumento del 500% nell’ultimo trentennio. Dato questo che ci pone al primo posto nell’Unione Europea con un rapporto evasione/Pil (Prodotto interno loro) che ha raggiunto il 18% (dati Corte dei Conti). (a destra, foto tratta da cirignotta.blogspot.com)

L’aumento dell’evasione fiscale è dovuto anche al fatto che le condizioni economiche in Italia stanno peggiorando giorno dopo giorno. A fronte di un continuo aumento del carico fiscale (tra i più alti del pianeta) gli italiani evadono di più: dal rapporto Confcommercio risulta che l’evasione fiscale è aumentata di 12 miliardi di euro e ciò nonostante Equitalia, gli sforzi dell’Agenzia delle entrate, 007 del Fisco in spiaggia e i controlli della Guardia di Finanza.

Non a caso, nel nostro Paese, l’evasione fiscale sta diventando un’arte. Ci sono quelli che trasportano valigie piene di soldi e beni preziosi oltreconfine, quelli che emettono scontrini fiscali che poi non comunicano al Fisco, quelli che sono completamente sconosciuti al Fisco e i professionisti, i famosi consulenti super esperti di società offshore e simili. Il fenomeno dell’evasione si sta estendendo a macchia d’olio (e la situazione non potrà che peggiorare con l’aumento delle imposte previste dalle ultime iniziative montiane) al punto che stanno cominciando a diffondersi siti web e studi professionali che “suggeriscono” cosa fare per pagare meno tasse o per non pagarle affatto, in modo più o meno legale.

Il fenomeno sta assumendo dimensioni tali che anche un quotidiano estero come The Times (riportando come caso esemplare quello dell’amministratore delegato di Tributi Italia Giuseppe Saggese) ha dedicato la propria attenzione a quanto sta avvenendo in Italia.

Per coloro i non possono permettersi i mega consulenti sono disponibili in rete siti come quello che, dopo aver esordito con la frase “evadere le tasse è legittima difesa”, riporta un’approfondita serie di istruzioni per farlo. O come quello che, sotto il titolo: “Sette trucchi per evadere le tasse e vivere felici”, fornisce tutte le raccomandazioni, molte delle quali forse illegali e perseguibili (ma allora perché l’autorità competente non provvede?), del tipo “evita di emettere lo scontrino” o “trovati un prestanome” oppure “fingi di separarti dal coniuge” in questo modo gli alimenti saranno tassati al 9% invece che al 40%. Sarà una coincidenza, ma pare che le separazioni siano sensibilmente aumentate nell’ultimo periodo…

A confermare il fallimento della campagna anti-evasione del Governo Monti e gli impegni, sempre rinnovati di premier e ministri vari, il fatto che il gettito eroso nel 2012 dovrebbe passare, secondo il rapporto dell’associazione dei commercianti, da 142,47 a 154,54 miliardi di euro.

Secondo uno studio di World Economic Forum e Banca mondiale, le cause di questo aumento (e di questa ennesima sconfitta del Governo Monti) sarebbero da ricercare in una combinazione tra inefficienza della burocrazia e sistema giustizia, diffusione di pagamenti irregolari e tangenti. In tutte queste categorie siamo tra gli ultimi posti in una classifica su 26 nazioni scelte tra Paesi che hanno dati confrontabili coi nostri dell’Eurozona, dell’Ue o extra come Usa e Giappone.

Unica certezza è che l’intervento pubblico non sta funzionando come promesso. Ad esempio, tra coloro i quali dichiarano redditi ai limiti della povertà, oltre ai poveri che chiedono l’elemosina sulla porta di una chiesa o che si recano alla Caritas per avere almeno un pasto caldo al giorno, secondo i dati dell’Anagrafe tributaria, ce ne sono 518 che sono, al tempo stesso, proprietari di un aeromobile.

Non basta. Il 42,4% delle barche di lusso (circa 42.000 natanti) risulta intestato a contribuenti che dichiarano di guadagnare non più di 20.000 euro l’anno. E ancora, ci sono 188.171 “auto di lusso” intestate a persone che dichiarano meno di 20.000 euro di reddito annuo.

La realtà è che, anche grazie al fatto che le misure contro l’evasione fiscale si sono rivelate, come del resto molte delle decisioni adottate dal Governo Monti, inefficaci, aumenta il numero di persone che decide di violare la legge e di non pagare le tasse e le imposte dovute. A poco o a nulla, inoltre, è servito il famoso “Serpico”, ovvero il cervellone elettronico che da quasi un anno ormai scava e scruta sui conti correnti di tutti gli italiani per individuare vere o presunte irregolarità.

Secondo l’indagine effettuata da Krls Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani, i principali evasori restano gli industriali (32,7%) e i bancari e assicurativi (32,2%), seguiti da commercianti e artigiani. E tra le regioni italiane che hanno registrato un aumento degli evasori fiscali vengono segnalate la Lombardia (+15,6%), il Veneto (+15,1%) e la Valle d’Aosta (+14,2%), che precede il Lazio (+13,9%).

I dati relativi alle società di capitali, poi, sono sconvolgenti: il 78% non versa le imposte dovute! Allo stesso livello i numeri relativi all’esercito dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese: solo per la mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture verrebbero evasi ogni anno 8,2 miliardi di euro.

Secondo Antonio Martino, già ministro degli Esteri e dela Difesa dei Governi Berlusconi, “l’evasione esiste, è un reato. Ma sono l’erosione e l’elusione il vero problema. Sono modi perfettamente legali per evadere le tasse. Perché chi è già ricco va dal Tremonti di turno e quello gli trova un modo per non pagare. O per pagare poco. Invece, chi potrebbe diventare ricco, cioè crescere, viene ammazzato da queste aliquote. Sono i piccoli commercianti e gli imprenditori, che vengono mitragliati da queste aliquote. Abbiamo un sistema fiscale inefficiente, iniquo e aperto alle furbizie dei tributaristi, che fanno sì che chi è già ricco le tasse non le paghi”.

Il fenomeno si sta diffondendo a macchia d’olio in Europa. Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l’unione doganale dell’Unione Europea, ha affermato che “ogni anno nell’Ue si perdono 1000 miliardi di euro a causa dell’evasione e dell’elusione fiscali. In un mercato unico, nel contesto di un’economia globalizzata, le incoerenze e le lacune nazionali diventano il terreno di gioco per chi cerca di eludere la tassazione”.

Ligio alle indicazioni dell’Unione Europea, il premier Monti, proprio nelle scorse ore, ha dovuto annunciare il fallimento dell’ultimo tentativo del Governo per combattere l’evasione fiscale: il previsto l’accordo tra Italia e Svizzera per il recupero di denaro italiano illecitamente depositato in Svizzera è saltato e, di conseguenza, è venuta meno la possibilità per l’Italia di recuperare un patrimonio stimato in trenta miliardi di euro…

 


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