L’Ospedale di Giarre? Un delirio

Ormai la sanità pubblica siciliana è un delirio. Le disfunzioni sono all’ordine del giorno da un capo all’altro dell’Isola. L’abitudine al disservizio – soprattutto da due anni a questa parte – si è così radicata che i cittadini-utenti sembrano rassegnati.

Per caso, siamo venuti in possesso di un documento che riguarda l’Ospedale di Giarre, un grosso centro in provincia di Catania. Dove, a quanto ora leggerete, ne succedono di tutti i colori. Senza che per questo una straccio di autorità faccia qualcosa per tutelare i cittadini.

 

 

Sale operatorie chiuse

“Dal giorno 30 maggio – leggiamo in uesto documento – le sale operatorie dell’Ospedale di Giarre sono state chiuse per un denunciato rischio epidemiologico. Oltre ad un impatto immediato su tutti i Reparti che si avvalevano di tale struttura, prima tra tutte Chirurgia ed Ortopedia, di fatto si è reso inaffidabile il Pronto Soccorso dell’ospedale che non può più avvalersi di quei supporti diagnostici e specialistici necessari a garantire un sufficiente grado di assistenza. La situazione è particolarmente grave ed ha peggiorato la già pesante conduzione determinata da mancanza di operatori medici e para-medici, anestesisti, radiologi, guardie attive notturne e festive”.

“Se entro pochi giorni la situazione non verrà ripristinata – leggiamo sempre nel documento – assisteremo di fatto alla definitiva scomparsa di un’ospedale che così possa ancora definirsi”.

 

Alla ricerca di un anestesista-rianimatore

“Inoltre, in un’ottica di miglioramento degli standard di servizio, si renderebbe necessaria la presenza di un anestesista rianimatore h 24, in modo che si possa far fronte alle emergenze esterne e di reparto con tempestività, problematica ancora più cogente dopo l’apertura dell’UO (Unità Operativa) di cardiologia, presenza necessaria anche durante l’esecuzione di esami radiologici con mdc (mezzo di contrasto)”.

 

Pronto soccorso

“Si richiede la presenza contemporanea di due unità mediche nel servizio di Pronto soccorso, soprattutto durante le ore notturne, in quanto le UO (Unità Operative) con posti letto non sono dotate di guardia attiva. E’ urgente rendere adeguati i locali adibiti alla degenza breve, mediante l’introduzione di strumentazioni (monitor, ecc.) e personale adeguato; è altresi necessaria la disponibilità di un servizio di radiologia compreso di TC (Tac) senza e con mdc (mezzo di contrasto), anche durante le ore notturne”.

Ci chiediamo: ma come è andato avanti, fino ad oggi, questo Pronto soccorso? Ed è vero che c’è solo un medico per ogni turno?

 

Consultorio familiare

“Da fine maggio – prosegue la nota – è stato altresì collocato nell’Ospedale di Via Forlanini il servizio del Consultorio Familiare. Detto servizio è stato per tanti anni opportunamente collocato nell’ex ospedale di via Pirandello. Tale scelta è palesemente errata ed ha portato all’inevitabile reazione e denuncia da parte di rappresentanti istituzionali e cittadini. Come prescritto dal Ministero della Salute, i Consultori devono essere allocati in strutture ben visibili e facilmente accessibili soprattutto dalla popolazione con maggiori difficoltà di spostamento. Ebbene, da una zona centrale e maggiormente asservita, ormai conosciuta dagli utenti per la lunga attività svolta, ci si è portati in periferia. Si tratta di un servizio di eccellenza svolto con professionalità e standard qualitativi elevati, di cui tutti i cittadini del distretto parlano con particolare soddisfazione”.

“Sempre il Ministero della salute prescrive che i Consultori debbano essere organizzati in maniera da creare un’atmosfera informale ed accogliente che garantisca la Privacy degli utenti. Se la vecchia location rispondeva pienamente a questi standard, non può così immaginarsi in un ospedale che – per sua funzione – eroga servizi variegati e ad un pubblico numeroso ed eterogeno, non consentendo di creare un ambiente adatto agli obiettivi perseguiti. I locali individuati risultano peraltro inadeguati anche da un punto di vista logistico e strutturale come facilmente si potrebbe rilevare da un sopralluogo che sollecitiamo alle Autorità preposte. E‘ inoltre incomprensibile aver rilevato, da una verifica mirata, che non risultano altri consultori collocati presso strutture ospedaliere operanti sul territorio, e ciò proprio per rispondere alle indicazioni su richiamate”.

“Circa il Consultorio Familiare – leggiamo sempre nella nota – si richiede la rivalutazione immediata della scelta adottata ed il ripristino dello stesso nei locali del vecchio ospedale”.

Onorevole Lombardo: ma nemmeno uno straccio di Consultorio è in grado di organizzare in uno dei grandi centri del suo ‘feudo’ elettorale? Ma che cosa ci combina? poi, però, non si deve lamentare se i voti della provincia di Catania della sua ‘area’ se li ‘sciroppa’ tutto l’onorevole Lino Leanza…

 

Il Pta dentro l’ospedale… Altro che medicina del territorio…

Poi è la volta del Pta, il Punto territoriale di assistenza, ovvero la ‘famigerata’ medicina del territorio. Il Pta di Giarre è stato piazzato presso l’ospedale: “Unico caso conosciuto – si legge nella nota – essendosi gli altri Pta, da ultimo qello di Acireale, correttamente collocati in strutture centrali fuori dall’Ospedale!”.

 

Mammografia? A pagamento

Altro giro, altra corsa: “Da qualche settimana – si legge sepre nella nota – è stata sospesa l’attività del servizio mammografico presso la struttura dell’ex INAM di Corso Sicilia. Anche in tal caso, a fronte di un moderno macchinario e di un servzio di prevenzione particolarmente necessario ed apprezzato, oggi non può più effettuarsi una mammografia se non a pagamento. Anche in tal caso si richiede l’immediato rispristino del servzio”.

Quindi le considerazioni finali: “La situazione inerente il diritto alla salute nel distretto sanitario di Giarre – conclude la nota – meriterebbe ben altra attenzione ed adeguato approfondimento, tanto si è deteriorata creando ampia sfiducia tra i cittadini che fino a pochi anni fa riconoscevano una situzione generale di maggior tutela e risposta alle loro esigenze. Crediamo tuttavia che sui punti sopra evidenziati vada posta urgente attenzione da parte delle Autorità preposte, affinché le stesse garantiscano il ripristino delle pre-condizioni che risultano essenziali per l’erogazione dei servizi sanitari oggi di fatto inesistenti o inadeguati”.

Scommettiamo che adesso, l’assessore Russo, invece di cercare di eliminare i problemi che travagliano l’ospedale di Giarre cercherà di scoprire chi ci ha fornito le notizie?

Foto ospedale di Giarre tratta da dagala.it

 

 

 


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