Di diritto o di rovescio, la cosiddetta tabella h venerdì sarà sui tavoli dell'ufficio del commissario dello stato per la regione siciliana. Quest'anno costerà ai contribuenti siciliani 32 milioni invece dei 45 milioni dell'anno scorso.
Long drink/ Una domanda sulla tabella H
Di diritto o di rovescio, la cosiddetta tabella H venerdì sarà sui tavoli dell’ufficio del commissario dello Stato per la Regione siciliana. Quest’anno costerà ai contribuenti siciliani 32 milioni invece dei 45 milioni dell’anno scorso.
In questa sede non ci interessa entrare nel merito di questo provvedimento legislativo. Poniamo soltanto una domanda: è tutto in regola? Ci spieghiamo meglio. Secondo quanto prescrive la legge che disciplina questa spartizione annuale di ingenti risorse pubbliche, gli enti, le associazioni, le fondazioni che hanno ricevuto l’anno prima il contributo a fondo perduto previsto dalla tabella H, prima di accedere al contributo dell’anno successivo debbono rendicontare la spesa dell’anno precedente. Detto in parole più semplici, debbono dimostrare – carte e contabilità alla mano – come, dove e quando hanno speso i soldi ricevuto dall’amministrazione regionale l’anno precedente.
Non si tratta di una verifica di secondo piano. Tutt’altro. Si tratta di accertare che i soldi erogati l’anno precedente siano stati spesi per raggiungere le finalità per le quali sono stati erogati. La verifica di questa rendicontazione spetta agli uffici della Regione. tale verifica deve poi essere messa a disposizione dei 90 parlamentari di Sala d’Ercole. I quali dovrebbero a propri volta rendere edotti i cittadini.
Questa precisazione – lo ripetiamo – non è secondaria. Soprattutto se aggiungiamo il fatto che quest’anno, a Sala d’Ercole, nessuno ha sollevato il problema della rendicontazione. L’anno scorso, in Aula, su tale materia, è intervenuto l’onorevole Giovanni Ardizzone. Dopo il suo intervento, qualche ‘carta’, in effetti, spuntò. Quest’anno, di rendicontazione, non se n’è sentito nemmeno parlare.
A questo punto sarebbe opportuno che gli uffici del commissario dello Stato chiedano conto e ragione di questa rendicontazione. Di mezzo ci sono 35 milioni di euro. Soldi che, in parte, sono stati tolti ai pensionati della Sicilia, ai quali – come riferiamo in altra parte del nostro giornale – Governo e Ars, insieme – hanno azzerato l’esenzione dal ticket sui medicinali.
Già è scandaloso togliere risorse ai pensionati della fascia bassa (che sono quelli che, insieme con i poveri, avvertiranno gli effetti nefasti dell’azzeramento dell’esenzione sui ticket sulle medicine). Ma che questi soldi scippati a chi ha già poco debbano essere asegnati senza i controlli di legge è inaccettabile.