Lo stop dalla Lega di Serie B, avallato dalla Figc, è solo l'ultima tappa di un iter lungo e ricco di colpi di scena. Cerchiamo di fare chiarezza, ripercorrendo le tappe di una vicenda che non è ancora conclusa
Lo spiegone di MeridioNews sul caos ripescaggi Il Catania in bilico tra B e C. I perché del blocco
In quale campionato giocherà il prossimo anno il Calcio Catania? Una domanda che in tanti si pongono ma che, almeno per il momento, non ha una risposta. Dietro il quesito in realtà c’è un quadro decisamente complesso, fatto di norme, ricorsi e sentenze. MeridioNews prova a fare chiarezza attraverso cinque punti chiave. A pretendere i tre posti delle fallite Avellino, Bari e Cesena, sono Novara, Catania, Siena, Ternana e Pro Vercelli. Le graduatorie per le tre caselle vengono stilate in base ad altrettanti parametri: bacino d’utenza, risultati sportivi nell’ultimo quinquennio e nell’ultima stagione.
Perché il Catania è in lizza per il ripescaggio in Serie B?
Sono stati due i fattori che hanno permesso al Catania di concorrere al ripescaggio in B, nonostante l’eliminazione nella semifinale playoff di C contro la Robur Siena. Il primo è il contestuale fallimento di Avellino, Bari e Cesena, tutte e tre del campionato cadetto. Il secondo è relativo alla sentenza del Tribunale federale nazionale che, lo scorso 18 luglio, ha dato ragione al Novara, sancendo l‘annullamento della regola che bloccava il ripescaggio dei piemontesi in B. La norma in questione, prima della decisione del tribunale, impediva di «colmare vacanze di organico» alle società che avevano scontato nelle stagioni sportive dal 2015 al 2018 sanzioni per «il mancato pagamento degli emolumenti a tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo o delle ritenute Irpef, contributi Inps o fondo fine carriera». Posizione, quella dei piemontese, simile al Catania che nell’estate 2015 aveva subito una penalizzazione di 7 punti per il ritardo nel pagamento per l’acquisto del calciatore Lucas Castro.
Una posizione, quella del Novara, confermata anche dalla Corte d’appello federale che l’1 agosto, ha giudicato inammissibili i ricorsi di Ternana (società che con la sentenza si è ritrovata dietro in graduatoria) e Figc contro la decisione del Tribunale federale. Catania e Novara, secondo i criteri stabiliti per il ripescaggio in cadetteria, balzavano così in testa alle classifiche stilate ufficiosamente. Non restava che attendere, a quel punto, l’ufficializzazione della graduatoria dei ripescaggi da parte della federazione.
Quali istituzioni sportive sono coinvolte nel caos dei ripescaggi?
La Figc, con a capo il commissario Roberto Fabbricini, avrebbe avuto il compito di ufficializzare il prima possibile la classifica delle ripescate, permettendo così al campionato di B di partire. La Lega di Serie B, con in testa il presidente Mauro Balata, ha preso posizione affinché si riducesse il format del campionato da 22 squadre a 19. Intanto, in questa lotta tutti contro tutti, il Collegio di garanzia del Coni (terzo e ultimo grado della giustizia sportiva) presieduto dall’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, ha accolto il 14 agosto (lo stesso giorno della stesura dei calendari di B) i ricorsi d’urgenza presentati da Siena, Ternana e Pro Vercelli (concorrenti del Catania e del Novara al ripescaggio in B) per l’annullamento della decisione pro siciliani e piemontesi. Con l’esecutività delle sentenza a favore di Novara e Catania sospesa tutto è stato rinviato alla camera di consiglio del 7 settembre.
In cosa consistono le NOIF e cosa è stato cambiato per dare il via alla B a 19 squadre?
L’avallo della Federazione era necessario per consentire di dare il via a una Serie B a 19 squadre. Questo è avvenuto grazie a una interpretazione dell’articolo 49 delle Norme interne della Figc. Lo stesso che regola la composizione dei campionati. Inoltre all’articolo 50 si legge: «L’ordinamento dei campionati ed i loro collegamenti possono essere modificati con delibera del Consiglio Federale. La delibera con la quale viene modificato l’ordinamento […] entra in vigore a partire dalla seconda stagione successiva a quella della sua adozione». Se si decide per la B a 19 squadre in realtà bisognerebbe aspettare il prossimo campionato per l’eventuale diminuzione delle partecipanti.
Il commissario Figc Fabbricini, con il comunicato ufficiale numero 49 ha comunque deliberato di «non procedere all’integrazione delle vacanze di organico» in Serie B, modificando con effetto immediato il format del campionato, d’intesa con la Lega di B. Tutto questo perché l’articolo 49 delle NOIF demanderebbe l’organizzazione dei campionati alle singole Leghe. Una linea di pensiero confermata anche oggi dal comunicato ufficiale Figc numero 50 che, nei dettagli, va a regolamentare la nuova B a 19 squadre. Quella che a molti è sembrata una forzatura delle regole federali è stata definita da Pietro Lo Monaco, senza troppi giri di parole, un vero e proprio golpe.
Su cosa dovrà pronunciarsi giorno 7 settembre il Collegio di Garanzia del Coni?
Il Collegio di garanzia del Coni rappresenta l’organo di giustizia sportiva di ultimo grado. E si esprimerà sia sulla legittimità della Serie B a 19 squadre che sul merito della sentenza della Corte federale d’appello che, ricordiamolo, aveva giudicato inammissibili i ricorsi di Ternana e Figc, confermando così la decisione del Tribunale arbitrale che riabilitava il Novara (e dunque il Catania) nella corsa al ripescaggio.
In che campionato giocherà il Catania il prossimo anno?
Il 7 settembre sarà la data decisiva per conoscere il destino del Catania. Come lo stesso presidente Frattini ha avuto modo di precisare sul suo account Twitter, sarebbe «facilissimo» far recuperare 2 o 3 partite alle squadre successivamente ripescate, nel caso in cui la B a 19 fosse ritenuta illegittima. La certezza del momento è che il Catania, fino al giorno della camera di consiglio, non farà parte di un campionato di B che, salvo scossoni dell’ultim’ora, dovrebbe partire venerdì 24 agosto con l’anticipo serale Brescia-Perugia. Altra sicurezza, come confermato ieri in conferenza stampa dall’ad rossazzurro Pietro Lo Monaco, è che la società di via Magenta si tutelerà in tutte le sedi (amministrativa, sportiva, penale) per far valere i propri diritti.