Lo sbarco degli americani in Sicilia nel 1943: a Palermo un convegno deludente

ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE FEDERICO II E DALLE UNIVERSITA’, LE DUE GIORNATE DI STUDIO NON HANNO RISERVATO NOVITA’. E NEMMENO UN PO’ DI BRIO. MA TANTA NOIA. EPPURE SI SAREBBE POTUTO PARLARE DELL’ARMISTIZIO DI CASSIBILE. E, PERCHE’ NO?, ANCHE DEGLI ‘ULTIMI SBARCHI’ STATUNITENSI: I DRONI DI SIGONELLA E IL MUOS DI NISCEMI

C’è da chiedersi a quale utilità culturale corrisponde l’iniziativa di rivisitazione storica promossa dalla Fondazione Federico II sullo sbarco delle truppe alleate nel luglio del 1943. Una noiosa ripetizione di elaborati presenti nella copiosa letteratura sull’argomento prodotta da sessant’anni a questa parte. Un continuo riferimento a cose sapute e risapute riproposte in relazioni preparate per tempo, dietro una regia che vuole promuovere un’occasione di studio e di approfondimento, come da presentazione del direttore della Fondazione, professore Francesco Forgione.

Abbiamo seguito per ben otto ore il ricordo dell’azione di Grandi sulla fine del Fascismo, delle memorie che a proposito dello sbarco alleato hanno scritto in passato Camilleri o Sciascia, alla successione degli eventi di guerra avvenuti in Sicilia – in particolare nella Sicilia orientale, cioè quella che a quel tempo era meno controllata dalla mafia – nonché la valenza strategica dell’intervento anglo-statunitense sull’Europa liberata dal nazifascismo e l’inizio della guerra fredda.
Non uno spunto nuovo che motivasse la validità dell’iniziativa e ne giustificasse i costi organizzativi e logistici. Se proprio vogliamo dirlo alla palermitana, ”na cosa nutuli”.


Alla fine dei ‘lavori’, in serata, si è sviluppato un breve dibattito che ha animato la discussione. In particolare, quando chi scrive ha proposto all’attenzione dei relatori il fatto che in tutta la ricostruzione storica era stato omesso ogni riferimento all’atto di armistizio, siglato il 3 settembre 1943 a Cassibile con il quale veniva risolto il contrasto di interessi territoriali tra gli Stati Uniti, occupanti, e quel che restava dello Stato italiano nel rifugio di Brindisi (Badoglio). Cioè la Sicilia non più 49esima Stella da ricamare sulla bandiera Usa a Stelle e Strisce, ma territorio italiano. Dove però gli Stati Uniti, con al loro servizio le bande mafiose, potessero fare il bello ed il cattivo tempo. Vedasi a tale proposito il Muos, Sigonella, solo per ricordare le più note, e gli altri 14 presidi militari che tra Usa e Nato mantengono sul territorio siciliano.

Le risposte su queste osservazioni sono state le consuete: gli storici lavorano su documenti e non su sentito dire. Ma il Trattato di Cassibile è o no un documento? Perché nessuno ne ha fatto riferimento, atteso che da esso promana la presenza indiscreta delle pretese degli Stati Uniti sul nostro territorio? A questo proposito vogliamo ricordare un episodio assai recente e cioè l’intenzione della Cina di realizzare nell’Ennese un grande hub per il collegamento rapido della Sicilia, delle sue merci e dei suoi traffici con tutto il mondo. Con riferimento a questa eventualità dagli Stati Uniti è venuto il parere di merito: “Non è il caso”. E non se n’è fatto niente. Insomma, il Muos di Niscemi e droni di Sigonella sì, un hub che avrebbe portato sviluppo alla nostra Isola no!
Di fatto, in Sicilia, nell’anno di grazia 2013, gli americani comandano più del nostro presidente della Regione, Rosario Crocetta, che in una recente intervista al quotidiano on line ‘La voce di New York, da buon esponente della ‘Sinistra’, ha detto di essere “amico degli americani”, aggiungendo che “il Muos di Niscemi è uno strumento di pace”.

Detto questo, sapete qual è la ragione di fondo per la quale gli americani, da veri ‘padroni’ della Sicilia, hanno detto “no” all’hub aeroportuale di Enna? Perché questo grande aeroporto, che avrebbe visto la luce nel centro della Sicilia, avrebbe messo in discussione l’installazione della base di spionaggio satellitare di contrada Ulmo a Niscemi, alias Muos.
Di fatto, la Sicilia, invece di pensare al proprio sviluppo economico, deve occuparsi delle guerre americane. ‘Sciroppandosi’ le potentissime onde elettromagnetiche che faranno crescere a dismisura le leucemie e altre patologie oncologiche.
Domanda conclusiva: omettendo questioni storiche che producono riflessi sull’attualità e sul futuro: a che servono iniziative culturali di ‘approfondimento e di studio’ se poi i temi di fondo rimangono fuori dal dibattito?

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]