La regione siciliana e' ormai allo sfascio. Mentre la triplice cade nel gioco delle provocazioni e si lascia trascinare nel vortice di polemiche che anno un solo obiettivo. Alleggerire le pesanti responsabilita' di questo esecutivo scaricandole sui sindacati
L’ira funesta di Cgil, Cisl e Uil contro il Governo Crocetta
LA REGIONE SICILIANA E’ ORMAI ALLO SFASCIO. MENTRE LA TRIPLICE CADE NEL GIOCO DELLE PROVOCAZIONI E SI LASCIA TRASCINARE NEL VORTICE DI POLEMICHE CHE ANNO UN SOLO OBIETTIVO. ALLEGGERIRE LE PESANTI RESPONSABILITA’ DI QUESTO ESECUTIVO SCARICANDOLE SUI SINDACATI
Recita un vecchio proverbio siciliano: “Cu è ‘u chiù fissa? Cannarivali o cu ci va ‘i rappressu?” (tradotto per i milanesi e, forse, anche per i romani: è più stupido Carnevale o chi gli va dietro?).
Il rischio, adesso, è che i nostri amici di Cgil, Cisl e Uil ci prendano a male parole: ma noi abbiamo la netta sensazione che queste tre organizzazioni sindacali stiano solo perdendo tempo (e forse non soltanto questo…) ad andare dietro a un Governo regionale totalmente privo di credibilità.
Infatti, dopo aver incontrato e incensato i sindacati, Crocetta li ha sostanzialmente strapazzati, facendoli passare come quelli che chiedono aumenti. Ci dispiace scrivere queste cose, ma i governatore è stato abile: pur essendo lui e il suo Governo i responsabili di una Regione ridotta in bolletta, il governatore sta scaricando le proprie responsabilità su sindacalisti ingenui.
Scrivono oggi i vertici di cgil, Cisl e uil della Sicilia: “Francamente siamo allibiti, anche se non del tutto sorpresi! Certo, le due cose sembrano in contraddizione, ma pur conoscendo i nostri interlocutori non smettiamo mai di stupirci di fronte al travisamento della realtà orchestrato da alcuni organi di stampa e, a seguire, dal Presidente della Regione”.
“FP CGIL CISL FP UIL FPL – prosegue il comunicato della triplice sindacale – hanno in questi giorni condotto una battaglia in difesa del comparto pubblico siciliano (che comprende i dipendenti della Regione, degli Enti Locali, degli Enti vigilati e delle Società partecipate insieme ai tanti precari che attendono da quasi due decenni la stabilizzazione) chiedendo lo sblocco delle risorse rimaste incastrate dentro una Finanziaria regionale dimezzata in modo da consentire la regolare prosecuzione delle attività lavorative”.
“Oltre 500 milioni mancano allappello – scrivono Cgil, Cis e Uil – fra riduzione di spesa prevista dal Governo regionale a copertura del futuro accordo Stato-Regione ed impugnativa del Commissario dello Stato, e se non si trovano al più presto molti uffici chiuderanno ed i lavoratori resteranno senza stipendio e senza lavoro”.
“Questi soldi – prosegue la nota delle tre organizzazioni sindacali – non sono in più rispetto alla spesa consolidata, sono quelli necessari per continuare a far funzionare la ‘macchina’ amministrativa siciliana e lo stesso Governo regionale li ha previsti nella Finanziaria, salvo poi vincolarli per sei mesi, se tutto va bene! Quindi, la protesta di FP CGIL CISL FP UIL FPL è improntata a garantire la continuità del servizio pubblico attraverso il consolidamento della spesa, al netto di sprechi, clientele e favoritismi che, invece, continuano ad essere alimentati”.
“Mentre FP CGIL CISL FP UIL FPL hanno messo in campo questa iniziativa sfociata nel sit-in allAssessorato allEconomia del 4 febbraio – leggiamo sempre nel comunicato della triplice – il Presidente della Regione è stato, invece, impegnato su un altro fronte ad attirarsi le simpatie dei sindacati autonomi, convocandoli la sera prima di una loro manifestazione (si è ben guardato dal convocare noi, grave scorrettezza!) per dirgli che Lui è daccordo con tutte le loro richieste e che non esiste alcun problema per i dipendenti regionali: la sera stessa comincia persino a circolare un comunicato senza firma attribuito al Presidente nel quale vengono promessi mare e monti”.
“A seguire, il 5 febbraio – proseguono Cgil, Cisl e Uil – esce un titolone di un importante testata locale contro i ‘Regionali’ e subito dopo Crocetta ‘tuona’ dicendo che ‘chi rivendica un solo centesimo in più per una specifica categoria sottrae risorse ai disoccupati e ciò non solo non è legalmente possibile, ma è una chiara manifestazione di egoismo che danneggia tutta la società siciliana e chi è senza lavoro. Non riesco a capire la protesta a meno che qualcuno non intenda cavalcare la situazione di difficoltà per spingere i dipendenti a rivendicare aumenti salariali, che sono vietati dalla legge nazionale’. Ma a chi si riferisce il Presidente della Regione?”.
“Siamo certi – leggiamo nel comunicato – che Crocetta non si riferisce a FP CGIL CISL FP UIL FPL, a cui riconosce il merito delle richieste avanzate (così come chiaramente espresso dallassessore Bianchi quando siamo stati ricevuti nel corso della manifestazione): ma, allora, a chi si riferisce? Forse, al suo comunicato ‘mare e monti’ che Lui avrebbe voluto congiunto con gli autonomi e che poi è uscito apocrifo? Forse, allassessore Patrizia Valenti che ha convocato le Organizzazioni sindacali giorno 10 dicendo che ‘abbiamo accolto alcune richieste dei sindacati; si tratterà di un appuntamento al quale ne seguiranno altri, periodicamente, al fine di consolidare il dialogo con le parti sociali’, e con uno dei due punti allordine del giorno che si chiama riconoscimento dei profili evoluti (da finanziare)?”.
“Il Presidente della Regione – concludono Cgil, Cisl e Uil – si impegni nei prossimi giorni a darci risposte su come farà a recuperare i 15 milioni del Famp che sono stati vincolati insieme agli altri milioni di euro che serviranno a tenere in vita la maggior parte degli enti regionali e degli enti locali prima di fare affermazioni avventate buone solo a gettare discredito, con la complicità di certa stampa, su una categoria di lavoratori che ha già subito il ‘salto’ di un rinnovo contrattuale rispetto allintero comparto pubblico”.
Che dire? semplice: che il presidente Crocetta, rimasto con le’casse’ vuote, sta provando a scaricare le proprie responsabilità sui dipendenti regionali e sui sindacati che li rappresentano. Provando, anche, a mettere i sindacati l’uno contro l’altro.
In questi casi, per evitare di venire massacrati, i sindacati tutti dovrebbero interrompere le relazioni con il Governo e dargliele in testa dalla mattina alla sera. Altro che incontrare il Governo dando per buone le promesse!
Cgil, Cisl e Uil si diano una mossa: non c’è più spazio per le relazioni sindacali. L’unica cosa che serve è la lotta dura per mandare a casa questo Governo regionale, che oltre ad essersi ‘mangiato’ mezza Sicilia vuole adesso massacrare anche i sindacati. E’ così difficile capirlo?