La vicenda della Pubbliservizi è approdata all’Assemblea Regionale Siciliana. Davanti alla messa in liquidazione della società partecipata da parte della ex Provincia di Catania, dopo un periodo di amministrazione straordinaria, il Movimento per l’Autonomia chiede di garantire la continuità occupazionale. Ad essere interessati, infatti, sono oltre 300 dipendenti che adesso vedono messo a rischio il […]
Liquidazione Pubbliservizi, interrogazione al Governo regionale. Lombardo (MpA): «La politica ha abdicato»
La vicenda della Pubbliservizi è approdata all’Assemblea Regionale Siciliana. Davanti alla messa in liquidazione della società partecipata da parte della ex Provincia di Catania, dopo un periodo di amministrazione straordinaria, il Movimento per l’Autonomia chiede di garantire la continuità occupazionale. Ad essere interessati, infatti, sono oltre 300 dipendenti che adesso vedono messo a rischio il loro posto di lavoro. Per questo l’on. Giuseppe Lombardo, deputato eletto nella lista Popolari e Autonomisti, ha presentato un’interrogazione rivolta al presidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessore alla Famiglia, Nuccia Albano.
«E’ urgente conoscere – ha dichiarato Lombardo – quali concrete iniziative intenda assumere il Governo Regionale, anche attraverso il coinvolgimento del Governo Nazionale, per garantire il personale. La liquidazione della società, dopo la dichiarazione di inammissibilità del concordato, fa definitivamente calare il sipario sulle aspettative dei lavoratori, la maggior parte dei quali con un’età anagrafica superiore ai 50 anni e con scarse prospettive di ricollocazione sul mercato del lavoro».
La Pubbliservizi dal 2006 si occupa di numerosi interventi in differenti aree operative che vanno dalla manutenzione delle strade agli edifici, dalla pulizia delle strutture alla cura del verde pubblico, dallo spargimento di sale in caso di neve alla gestione del parco automezzi. Tutti lavori che, negli ultimi anni, hanno registrato un rallentamento con evidenti disagi per l’utenza. Anche per tale motivo il sollecito ad intervenire suona come un richiamo alla responsabilità. «Non possiamo far ricadere sui lavoratori – chiosa Lombardo – le nefaste conseguenze di una annosa mala gestio, durante la quale la politica ha abdicato al ruolo di controllore».