Chi gestisce i dati sensibili ancora nella disponibilità di sicilia e-servizi? la società regionale, com'è noto, è stata posta in liquidazione. E la stessa liquidazione, disposta dal governo regionale, è stata mesa in atto nel rispetto della legge? e come mai il liquidatore ha pagato a tamburo battente da 5 a 8 milioni di euro al socio privato? queste ed altre domande vengono formulate in un'interrogazione parlamentare depositata oggi dal capogruppo delpdl all'ars, innocenzo leontinim e dai parlamentari dello stesso partito.
Liquidazione ‘allegra’ per Sicilia e Servizi
Chi gestisce i dati sensibili ancora nella disponibilità di Sicilia e-Servizi? La società regionale, com’è noto, è stata posta in liquidazione. E la stessa liquidazione, disposta dal governo regionale, è stata mesa in atto nel rispetto della legge? E come mai il liquidatore ha pagato a tamburo battente da 5 a 8 milioni di euro al socio privato? Queste ed altre domande vengono formulate in un’interrogazione parlamentare depositata oggi dal capogruppo delPdl all’Ars, Innocenzo Leontinim e dai parlamentari dello stesso partito.
Non è la prima volta che il Pdl punta i riflettori su Sicilia e Servizi. A questo gruppo parlamentare si deve la costituzione della commissione di indagine sulla stessa società. Oggi Leontini e compagni tornano alla carica, denunciando una gestione, come dire?, un po’ allegra della società da parte del liquidatore.
I deputati del Pdl chiedono “quali tutele siano state messe in atto dall’amministrazione regionale a protezione della integrità del patrimonio gestito e affidato a Sicilia e-Servizi nonché dei dati sensibili che questa ha comunque gestito”.
In particolare, dopo essersi speso in un excursus storico dalla costituzione della società alla sua liquidazione – soffermandosi in particolare sui casi di conflitto di interesse che la costituzione di Sicilia e-Servizi ha sollevato – l’atto ispettivo del gruppo Pdl fa il punto su alcune anomalie. A cominciare dalla stessa messa in liquidazione, che, secondo i parlamentari del Pdl, avrebbe dovuto “scaturire da una norma e non da un atto amministrativo del presidente della Regione”, visto che la costituzione della società è stata fatta per legge (art.78 della legge regionale n. 6 del 2001).
L’interrogazione continua, quindi, chiedendo se risponda al vero che “lattuale liquidatore della società abbia provveduto con solerzia, a solo un mese dal suo insediamento, al pagamento di fatture verso il socio privato Sicilia e-Servizi Venture S.c.r.l, per un ammontare che va da 5 a 8 milioni di euro, nonché al pagamento di fatture relative a fornitori, di Sicilia e-Servizi, assistiti nel recupero crediti dallavvocato Carmela Mangalaviti, il quale – si spiega sempre nell’interrogazione – è legale professionalmente legata allo stesso liquidatore. E tutto ciò malgrado vi siano fornitori che vantino crediti molto più antichi”.
I deputati del Pdl all’Ars chiedono dunque “se, preliminarmente, si sia perfezionato il passaggio di consegne della situazione economico, contabile, patrimoniale e gestionale da parte del Consiglio di amministrazione uscente nei confronti del liquidatore; se il liquidatore ha acquisito informazioni in merito allo stato di indeterminatezza della legittimità degli affidamenti a Sicilia e-Servizi Spa da parte dellamministrazione regionale e degli affidamenti a Sicilia e-Servizi Venture Scrl da parte di Sicilia e-Servizi Spa”.
Infine, rimarcando la richiesta di risposta scritta e urgente da parte del presidente della Regione e dell’assessore all’Economia, Leontini e gli altri deputati chiedono di sapere “perché, e malgrado vi siano fornitori storici non ancora soddisfatti, tali pagamenti verso il socio privato sono stati effettuati, considerando lo stato di contenzioso in cui le parti versano; come il liquidatore si sia potuto consapevolmente determinare, in cosi breve tempo, al pagamento di una cosi impegnativa cifra e come abbia potuto determinare la congruità del pagamento stante che tale questione aperta da oltre 2 anni, su diversi tavoli tecnici e giuridici oltre che Parlamentari, sia rimasta sostanzialmente irrisolta”.