I lavori di velocizzazione – nessuna Alta velocità in senso stretto – della linea ferroviaria Palermo-Catania escono dal perimetro del Pnrr? Un caso denunciato alcuni giorni fa dal segretario regionale del Partito democratico Anthony Barbagallo. L’esponente dem aveva evidenziato lo spostamento dei fondi Pnrr per la Palermo-Catania verso altre regioni, accusando il governo Meloni e […]
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Linea ferroviaria Palermo-Catania fuori dal Pnrr, Rfi rassicura ma i sindacati attaccano: «Rischio ritardi»
I lavori di velocizzazione – nessuna Alta velocità in senso stretto – della linea ferroviaria Palermo-Catania escono dal perimetro del Pnrr? Un caso denunciato alcuni giorni fa dal segretario regionale del Partito democratico Anthony Barbagallo. L’esponente dem aveva evidenziato lo spostamento dei fondi Pnrr per la Palermo-Catania verso altre regioni, accusando il governo Meloni e il presidente Renato Schifani di gravi responsabilità. Sulla questione adesso interviene Rete Ferroviaria Italiana, attraverso una nota stampa: «Nessun ridimensionamento dei progetti, né definanziamenti. I lavori andranno avanti con fondi alternativi già individuati». Nella nota Rfi precisa che il lotto 5 della tratta (Catenanuova-Dittaino) è l’unico escluso per l’impossibilità di completarlo entro giugno 2026, scadenza prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
L’intervento,assicurano, sarà comunque realizzato, grazie a risorse nazionali. Non solo: la rimodulazione porterebbe a un aumento dei fondi Pnrr destinati alla Sicilia, che passano da 1,5 a oltre 1,8 miliardi di euro. Inseriti nuovi interventi come il lotto Bicocca-Catenanuova e il completamento delle tratte (che non riguardano la Palermo-Catania) Giampilieri-Fiumefreddo e Ogliastrillo-Castelbuono. Ma i sindacati non ci stanno. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia denunciano comunque una gestione inefficace e mancanza di garanzie concrete. «Il cambio di finanziamento rischia di tradursi in nuovi ritardi. Il governo aveva il dovere di garantire tempi certi, invece è l’ennesimo passo indietro. La Sicilia – attaccano i segretari generali regionali Alessandro Grasso (Filt Cgil Sicilia), Dionisio Giordano (Fit Cisl Sicilia) e Katia Di Cristina (Uiltrasporti Sicilia) – viene sistematicamente esclusa dalle grandi opere. Servono trasparenza, pianificazione rigorosa e un intervento immediato della Regione per evitare che l’isola perda ancora una volta il treno dello sviluppo».