LA NOTIZIA VIENE FUORI PROPRIO QUANDO IL GOVERNO ANNUNCIA CHE NON RIDURRA NE LIMPOSTA SULLE PERSONE FISICHE, NE LIRAP AI SICILIANI. OBIETTIVO: PAGARE I DEBITI ALLE IMPRESE
Chissà se domani, nel corso del convegno che dovrebbe andare in scena a Palermo, nella Sala Gialla di Palazzo Reale (tanti i relatori: Giuseppe Ragusa, Università LUISS Roma; Giuseppe Provenzano, dello Svimez, Lorenzo Leone, esperto Enti Locali; Fabio Mazzola, Preside della Facoltà Economia di Palermo; Linda Vancheri, assessore regionale alle Attività Produttive; Giovanni Panepinto, parlamentare dellArs del PD; Baldo Gucciardi, Presidente gruppo PD Ars; Corrado Passera, ex Ministro; Luca Bianchi, assessore regionale allEconomia; Antonello Cracolici, Parlamentare PD; Lelio Cusimano, economista; Alessandro Ficile, Presidente Agenzia sviluppo locale Sovisma; Rosario Crocetta, Presidente Regione Siciliana) si parlerà di una notizia che è ancora unindiscrezione: il calo delle entrate regionali a valere sullIrpef. Un calo che, stando sempre a indiscrezioni, dovrebbe attestarsi intorno ai 200 milioni di euro.
Insomma, leconomia siciliana in fase di depressione: e i risultati si vedono. Il calo delle entrate dellIrpef è la diretta conseguenza della crisi delleconomia siciliana. Imprese e famiglie, in Sicilia, sono sempre più povere.
La notizia – non ancora ufficializzata – della riduzione del gettito Irpef, destinata a creare altri e seri problemi alla Regione, arriva proprio quando il Governo della Regione, tramite lassessore allEconomia, Luca Bianchi, annuncia che, contrariamente a quanto tutti ci si aspettavano, terminata la manovra sulla sanità, Irpef e Irap non verranno ridotte: resteranno ai massimi livelli per provare a pagare i debiti della Regione verso le imprese.
Ovviamente, questo manovra dovrà essere fatta con una legge regionale. Ricordiamo che, appena qualche mese fa, lassessore Bianchi ha provato a far contrarre alla Regione un mutuo di un miliardo di euro proprio per pagare i debiti con le imprese. Manovra stoppata dallArs, con in testa il PD, che giudicava tale idea recessiva.
Il mutuo, infatti, avrebbe dovuto essere pagato con un aumento dellIrpef. Cioè togliendo soldi alle famiglie e alle imprese dellIsola. Cosa, questa, che avrebbe provocato unulteriore riduzione dei consumi. Da qui il no di Sala dErcole e, in particolare, del PD.
Ora Bianchi ci riprova non con un aumento dellIrpef, ma lasciando invariati Irpef e Irap, che in Sicilia avrebbero dovuto essere ridotti dopo i sacrifici chiesti ai siciliani per la sanità.
Resta da capire se la Cassa Depositi e Prestiti – con la quale la Regione dovrebbe contrarre un mutuo da un miliardo di euro si accontenterà, come garanzia, dellIrpef e dellIrap. O se chiederà, altre garanzie.
Ma di questo si potrà capire di più quando la manovra del Governo arriverà allesame dellArs.
Restano un paio di considerazioni e una domanda che poniamo al Governo della Regione.
Le considerazioni. Quest’anno Roma ha scippato alla Sicilia 914 milioni per il cosiddetto Fiscal Compact. Nel Bilancio regionale 2014 è previsto un taglio uguale, se non maggiore, a quello di quest’anno.
La domanda: con quali soldi i siciliani dovrebbero sostenere i consumi per far ripartire l’economia dell’Isola?
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