Licata, 19 indagati per concessioni edilizie illegittime Procura: «Forse pagate tangenti per avere sanatorie»

La procura di Agrigento, coordinata da Luigi Patronaggio, ha avviato un’inchiesta sul rilascio delle concessioni edilizie in sanatoria a Licata e stamani ha iscritto 19 persone nel registro degli indagati per «falsità in atto pubblico e violazione delle normativa in materia urbanistica ed edilizia». Quasi tutti gli indagati sono del centro dell’Agrigentino, mentre alcuni risiedono anche nelle vicine Campobello di Licata e Ravanusa.

Le concessioni edilizie in questione sono relative a villette sul mare realizzate negli anni scorsi. «Dalle risultanze probatorie è emerso – scrive Patronaggio – che numerose sanatorie concesse dal Comune di Licata sono illegittime in quanto emesse sulla base di documentazione falsa, ovvero in base a una lettura illegittima delle ritrazioni aerofotogrammetriche dei luoghi». Secondo i magistrati, dunque, gli immobili in questione non potevano essere edificati e, di conseguenza, non potevano ottenere la concessione edilizia in sanatoria. 

A Licata le demolizioni degli edifici abusivi costruiti entro i 150 metri dalla battigia, area dove il vincolo di inedificabilità è assoluto, hanno avuto inizio il 20 aprile dello scorso anno e non si sono mai fermate. Sono già 150 le villette abbattute. A operare è stata l’impresa che si è aggiudicata l’appalto bandito dal Comune, ma in diversi casi gli ex proprietari, quando le ruspe si sono presentate davanti agli immobili che avevano costruito, hanno preferito abbatterli da soli. «Dalla consulenza e dall’acquisizione di documentazione presso gli uffici del Comune – continua il procuratore – è stato possibile appurare che molto immobili, alcuni dei quali edificati entro i 150 metri dalla battigia, non potevano essere edificati e conseguentemente sanati».

La procura, precisando che le indagini sono ancora in corso, fa riferimento anche a presunte tangenti. «L’attività investigativa si pone come obiettivo finale di verificare la legittimità di tutta una serie di permessi a costruire e di sanatorie rilasciate in questi anni, atteso che – spiega Patronaggio – molti cittadini hanno lamentato una presunta disparità di trattamento tra quanti hanno subito la sanzione della demolizione e quanti, attraverso false e compiacenti attestazioni, sono riusciti a fare salva la propria abitazione illecitamente realizzata. Le indagini – sottolinea Patronaggio – sono infine indirizzate ad accertare l’esistenza di eventuali pagamenti di tangenti per il rilascio di atti amministrativi illegittimi favorevoli agli istanti».

Lapidario il commento di Angelo Cambiano, sindaco di Licata che lo scorso anno, dopo avere siglato un protocollo di intesa con la procura agrigentina, ha dato il via alla demolizione degli stabili abusivi. «Ho piena fiducia nell’attività dei magistrati. Che giustizia sia fatta se sono state accertate irregolarità all’interno della pubblica amministrazione». 


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