Letta e il Partito democratico ripartono da Palermo «Musumeci inadeguato. Alleanze spettano ai territori»

«Oggi è una giornata particolare e molto importante per il Pd e per tutto il centrosinistra. Iniziamo da qui, mettendo al centro nuove idee e una nuova forma partecipativa, che proporremo in tutta Italia: quella delle agorà democratiche». Enrico Letta e il Partito democratico scelgono Palermo per intraprendere il nuovo percorso che porterà alle prossime elezioni amministrative e regionali. Un nuovo volto, quello scelto dal neo segretario dem per il suo partito, che parte da Palermo, proprio nel giorno in cui si commemora la morte del giudice Paolo Borsellino insieme alla sua scorta. Anche il capoluogo dell’Isola, il prossimo anno, sarà chiamato al voto. E quella di oggi, dunque, non può essere che una buona occasione per i vertici del centrosinistra per parlare delle agorà democratiche: la nuova proposta sperimentata dal partito per aprire le porte ai cittadini che vogliano avanzare le proprie proposte.

«Chiunque vorrà intervenire, lo potrà fare – sottolinea Letta – Sarà il più grande esercizio di democrazia partecipativa: le assemblee dureranno dal primo settembre fino alla fine dell’anno: ognuno porterà le sue idee, che faranno parte del dibattito nazionale e del nostro dibattito interno. Chi parteciperà conterà». Ma prima ci saranno le pre-agorà, in cui si parlerà di alcuni temi spericifi. «La prima pre-agorà si è svolta oggi e ha avuto come argomento centrale il lavoro – continua il segretario – Poi seguiranno gli incontri di mercoledì a Napoli, dove si parlerà di sostenibilità. Mentre venerdì avremo un tavolo a Bologna per discutere di enti locali». 

Il nuovo cammino del Partito democratico vede proprio nel lavoro e nelle difficoltà dei Comuni d’Italia i punti cardine da cui ripartire. «Il lavoro è una tematica principale per il Partito democratico: in questo senso dobbiamo concentrarci sull’apprendistato per fare in modo che i giovani abbiano pieno accesso nel mondo del lavoro. Inoltre il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede alcune condizioni perché venga applicato: tra queste c’è l’occupazione e, soprattutto, il fatto che i Comuni non siano in dissesto per ricevere i sostegni». Un Partito democratico che vuole recuperare il rapporto coi giovani. «Fondamentale è parlare e aprire la strada alle nuove opportunità di lavoro – evidenzia Letta – Soprattutto al Sud e in Sicilia».

Per il segretario dem le vaccinazioni sono una priorità. La linea sposata dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è pienamente condivisa da Letta. «Bene fa il governo a riaprire le scuole per settembre – aggiunge – La didattica a distanza è stata un disastro e le prove Invalsi ci hanno dato indicazioni chiare. La campagna vaccinale va messa al primo posto e, soprattutto, sono necessarie delle regole certe e stringenti, così da evitare che ci ci possa essere qualcuno che interpreti le cose come crede. I vaccini sono una cosa molto seria, al contrario di Matteo Salvini che si permette di ridere e fare battute sul tema». Il ddl Zan, che dovrebbe proteggere la violenza di genere, domani tornerà in aula al Senato, ma il Partito democratico non fa un passo indietro. «Il testo è ottimo, spero che finisca anche il gioco delle parti di alcuni partiti», chiosa. Mentre sulle prossime alleanze elettorali Enrico Letta non chiude la porta né ai grillini né a Forza Italia. «In Sicilia abbiamo avuto un governo inadeguato, lo dimostra la gestione dell’emergenza. Noi non possiamo stare con chi in Europa appoggia leader dalle iniziative omofobe come nel caso Orban – conclude – Siamo un partito basato sull’autonomia dei vertici nei territori: saranno loro a valutare eventuali alleanze. Il dialogo con i cinquestelle spero continui».


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