«So di rivolgermi a chi ha provato un dolore indicibile - scrive al presidente della Repubblica -. Da presidente del Csm ha pieno titolo per vigilare sulle decisioni che verranno prese in materia di nuove designazioni alla Dna»
Letizia Battaglia scrive al capo dello Stato «Riveda la domanda del pm Di Matteo alla Dna»
La fotografa palermitana Letizia Battaglia ha compiuto 80 anni lo scorso 5 marzo e fra i tanti auguri ricevuti c’è stato anche quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che le ha inviato una lettera. Adesso è la Battaglia che ha deciso di scriveree al capo dello Stato rivolgendogli un appello: «Le scrivo per una ragione importante che riguarda il pm di Palermo Nino Di Matteo. – si legge nella missiva – Mercoledì prossimo il Csm discuterà sulle nomine dei 3 nuovi consiglieri da designare alla Dna (Direzione nazionale antimafia) dopo che in un primo passaggio la domanda di Di Matteo è stata bocciata. Mi rivolgo a lei, presidente, per la sofferenza che ha patito dopo aver perso tragicamente un fratello sotto il piombo mafioso. So di rivolgermi a chi ha provato un dolore indicibile. Da presidente del Csm – aggiunge – ha pieno titolo per vigilare sulle decisioni che verranno prese in materia di nuove designazioni alla Dna. Mi appello alla sua persona affinché la bocciatura sulla candidatura di Nino Di Matteo possa essere rivista. Si tratta di dare un segnale forte da parte dello Stato per salvare la vita a questo magistrato condannato a morte da Totò Riina. Come lei sa meglio di me la Sicilia è una terra che vive di segnali e mai come in questo momento è importante non isolare il pm Di Matteo». «La prego, – sottolinea – ascolti questo appello che raccoglie i timori e le preoccupazioni di tanta gente onesta di questo Paese. Un suo gesto, una sua parola possono realmente contribuire a cambiare il corso della storia. I miei occhi hanno visto troppi morti ammazzati, troppe stragi, troppi funerali. Non voglio pensare che tutto questo – conclude – possa ancora ripetersi perché significherebbe che abbiamo perduto, e che anche noi siamo stati complici. Non voglio altri eroi morti, voglio che Nino Di Matteo possa continuare il suo lavoro da vivo e che anche lui possa vedere rinascere questa terra martoriata».