L’estate amara delle isole siciliane

E’ allarme a Ustica, nelle Egadi e a Pantelleria. Non si sa come trasportare i rifiuti. Non si capisce come fare arrivare il carburante, il gas da cucina, le bombole di ossigeno e l’acqua da bere e, forse, anche i viveri. Non è ancora chiaro come finirà la stagione turistica. L’unico dato certo è che centinaia di turisti hanno già disdetto le prenotazioni, preoccupati dalle notizie che leggono qua e là. Un dramma economico, sociale e, forse, anche sanitario.

Già, sanitario. Perché senza carburante non si possono nemmeno trasportare i malati. Non a caso il sottosegretario alla sanità, il siciliano Elio Cardinale, ha giàconvocato una riunione con i Sindci e i Prefetti di Palermo e Trapani.

Problemi enormi, insomma, per i 7 mila abitanti di Pantelleria, per i 4 mila e 300 abitanti di Favignana, Levanzo e Marettimo e per i mille e 300 abitanti di Ustica. Sono gli effetti – devastanti – di una politica siciliana alla deriva e, in particolare, del Governo Lombardo che sembra rendersi conto di aver creato enormi problemi all’economia e alla vita degli abitanti di questi luoghi. E’ l’epilogo, drammatico, di un Governo regionale che prima promette l’intervento finanziario e poi, improvvisamente, scopre che i soldi sono finiti. Possibile?   

Da qui la conferenza stampa di stamattina convocata a Palermo. Con il Sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, che ha messo a disposizione Villa Niscemi in segno di solidarietà verso i colleghi Sindaci. Al tavolo della presidenza il Sindaco di Ustica,Aldo Messina, il Sindaco delle Egadi, Lucio Antinoro, il commissario straordinario del Comune di Pantelleria, Giuseppe Piazza e i deputati regionali Salvino Caputo e Toni Scilla. A Palermo si è catapultato pure Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, Arcidiocesi che ha competenza anche su Pantelleria. “Io in un momento così difficile – esordisce il presule – non lascio sola la mia gente”(del suo intervento riferiamo in altra parte del giornale).

Inizia Messina. Che racconta che già nel novembre dello scorso anno aveva allertato Governo e Ars sui problemi degli arcipelaghi siciliani. Va subito alla questione della navi Ro.Ro. Sono le navi che assicurano il trasporto dei rifiuti e delle merci pericolose (gas, carburante, gasolio, bombole di ossigeno). (a sinistra foto di Ustica tratta da sicilyrentboat.com)

Il contratto con le società che gestiscono questo servizio è scaduto il 7 luglio scorso (con riferimento a Ustica, Pantelleria e le Egadi, mentre per le Eolie scade il prossimo anno). Il Governo Lombardo si era impegnato a trovare i soldi per risolvere sia la questione delle navi Ro.Ro, sia il problema dei dissalatori di Lipari e Ustica (la ditta Di Vincenzo aspetta i soldi e annuncia l’interruzione del servizio). Erano pronti, sulla carta, 8-9 milioni di euro. E sulla carta sono rimasti. Come già accennato, con una mossa a sorpresa – mossa che desta molti dubbi – all’ultimo momento il Governo regionale ha fatto sapere che non c’erano più i soldi. Fatto molto strano, perché chi ‘mastica’ un po’ di bilancio regionale sa che con è difficile reperire questa somma.

Stamattina, in conferenza stampa, abbiamo appreso che il trasporto dei rifiuti e delle merci pericolose potrebbe essere assicurato dalla Siremar. La Siremar?, ci siamo chiesti. Abbiamo lasciato, circa un mese fa, la Siremar in balia di una querelle tra due gruppi: la Compagnia delle Isole, sponsorizzata dall’attuale Governo regionale, e una compagnia dove sono presenti imprenditori messinesi e calabresi. Una vicenda finita sui tavoli del Tar (Tribunle amministrativo regionale), che ha annullato la gara che era stata vinta dalla Compagnia delle Isole.

Oggi abbiamo appreso che il Consiglio di giustizia amministrativo (Cga), in Sicilia organo di appello del Tar, circa sette giorni fa (altra strana coincidenza…) ha dato ragione, indovinate a chi?: ma alla Compagna delle Isole, che è di nuovo in pista e si candida – così abbiamo sentito nella conferenza stampa di oggi – a gestire il servizio al posto delle navi Ro.Ro.

Dunque,per rifiuti e merci pericolose la Siremar al posto delle navi Ro.Ro. Con che costi? La domanda non è peregrina. Perchè, a giudicare da quello che abbiamo sentito oggi in conferenza stampa, ci vorrebbe una doppia corsa (con i rifiuti da imballare in contenitori speciali). Sarebbe paradossale se il costo di questo servizio dovesse aumentare. Se ciò avverrà, beh, significherà che ‘qualcuno’ ha pilotato tutto questo bailamme – sulla pelle di quasi 13 mila cittadini di queste isole, compromettendo, peraltro la stagione turistica – per ‘chiudere’ un’operazione speculativa.

E poi? Poi l’amarezza di un Governo regionale che non si è dimostrato all’altezza di comprendere i bisogni degli abitanti di questi luoghi. “In queste settimane – ha raccontato Messina – abbiamo dovuto spiegare a questo o quell’assessore regionale che a noi il gasolio serve per far funzionare la nostra centrale elettrica. Che senza gasolio siamo senza elettricità. E senz’acqua, perché anche il dissalatore funziona con il gasolio. Per non parlare del poliambulatorio, che non può certo funzionare senz’acqua e senza elettricità”.

“Un assessore – ha detto ancora il Sindaco di Ustica – a un certo punto mi ha detto: il trasporto dei rifiuti è competenza dei Comuni. Gli ho dovuto spiegare che, da sempre, il trasporto via mare è a carico della Regione. Un altro assessore mi ha detto: perché i rifiuti non li bruciate in loco? Ho risposto che una legge dello Stato vieta categoricamente di bruciare i rifiuti nelle isole. Mi ha risposto: cambiamo la legge”.

Insomma: un Governo regionale di ‘tecnici’, con un ‘tecnico’ di turno che non conosce nemmeno le leggi che regolano lo smaltimento dei rifiuti. Nelle mani di chi è finita, la Sicilia?

Non mancano altri problemi. Economici. Come lo sbaraccamento della linea Napoli-Ustica-Egadi. “Per noi,ad Ustica – ha detto Messina – l’interruzione di questo servizio è stato un disastro: abbiamo perso 6 mila presenze turistiche solo in questa stagione”.

Mentre parla, il Sindaco di Ustica riceve un sms. Lo legge al volo e salta dalla sedia. “Vi do una notizia in diretta – dice – il segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso, ci comunica che la riunione con la Protezione civile regionale, convocata per oggi alle 13,00, è saltata. Dovevamo parlare di come affrontare l’emergenza. Mi dicono che ci stanno pensando loro. Ora chiedo a voi giornalisti: è normale che un Governo abbia trovato soluzioni per le nostre isole senza nemmeno consultarci, cioè senza consultare i Sindaci di questi luoghi, visto che siamo qui in conferenza stampa con voi?”.

Noi la prendiamo come una delle tante ‘innovazioni’ (la definizione è dell’onorevole Giuseppe Lumia, Pd) del Governo Lombardo.

Breve ma incisivo l’intervento del commissario straordinario del Comune di Pantelleria, Giuseppe Piazza. Spiega che lui è un funzionario della Regione. Che è nato a Palermo, ma che si sente “pantesco”. E aggiunge che tutto quello che sta avvenendo è inverosimile. Racconta che Pantelleria ha perso già il 30 per cento dei turisti. E conclude con una domanda: “Sono pazzi?”.   

Lucio Antinoro, Sindaco delle Egadi, ha ricordato che se a Ustica il taglio del servizio Napoli-Ustica-Egadi ha provocato una perdita di 6 mila turisti, “dalle nostre parti la perdita si triplica: diciottomila turisti in meno. Un colpo tremendo per i nostri abitanti”.

Antinoro ha descritto “scene di guerra”: appena è arrivata la notizia che avrebbero interrotto il servizio delle navi, “la gente si è precipitata a fare incetta di carburante e di viveri. I due supermercati di Favignana sono stati svuotati. E sono finite subit le bomboole di gas”.

“Per noi amministratori – ha aggiunto – sono problemi a catena. Oggi, per esempio debbo scegliere: faccio arrivare un autocompattatore per raccogliere i rifiuti o la fornutira di carburante?”.

Antinoro ha poi ricordato che per una somma pari a 112 mila euro è stato interrotto il servizio assicurato dall’aliscafo delle 22,40 Trapani-Favignana. “La nostra – ha detto – specie in questo periodo, è un’isola che deve porre molta attenzione ai turisti. Ebbene, l’interruzione di questo servizio serale dell’aliscafo lascia a terra i turisti che arrivano nel tardo pomeriggio. Costringendo la compagna aerea a pagare il pernottamento, perché il problema è sopravvenuto dopo che i turisti avevano acquistato il pacchetto vacanza comprensivo del trasporto con l’aliscafo delle 22,40”.

Problemi su problemi. “A Favignana – racconta il Sindaco – c’è un’ottima zootecnia. Abbiamo anche un macello. Per noi è un vanto mangiare la nostra carne. Oggi ètutto bloccato. Perché npon possiamo trasportare gli scarti ella macellazione”.

“E non è finita – aggiunge – Antinoro -. Mi sono già messo in contatto con il Governo nazionale. Non dobbiamo dimenticare che noi ospitiamo un carcere. Che gli dico al direttore del carcere: non ho più acqua? Non c’è gas in bombola? Mi dispiace ma è finita la corrente elettrica? Qualcuno ha pensato che stiamo rischiando di interrompere un pubblico servizio?”.

L’ultima ‘botta’, forse la più brutta, il Sindaco delle Egadi la riserva per dare una spiegazione di tutto quello che sta succedendo. “Spero di sbagliarmi – dice – ma ricordo che noi qui teniamo a freno, nel nome della legge, chi intende speculare sul nostro territorio. Non vorrei che tutti questi disagi, questo volere allontanare i turisti, questo volere stancare la popolazione possa esere funzionale al disegno di chi ha intenzione di avviare una speculazione nelle nosre isole. Sapete, qui in due giorni si gettano le fondamenta per un villaggio turistico. Una volta che cominciano valli a fermare…”.

Antinoro non lo dice a chiare lettere, ma si capisce lontano un miglio che, sotto, ci potrebbero essere interessi di mafia. La provcncia di Trapani, sotto questo profilo non è un Paradiso. E considerato quello che offre una certa politica siciliana…

Toni Scilla sulle isole siciliane: “Lombardo non ha mantenuto gli impegni”

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A seguire altri articoli con gli interventi di Monsignor Mogavero, Toni Scilla e Salvino Caputo.

A destra, Favignana vista dall’alto, foto tratta da seataxi.it

 


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