Figlio d'arte - il padre guidò la città per il Pci negli anni Ottanta - il nuovo primo cittadino al ballottaggio ha recuperato il distacco dallo sfidante Stefano Battiato. Adesso promette di lavorare sodo per il centro del Siracusano. Partendo dalla riorganizzazione del personale e dalle soluzioni per uscire dal dissesto finanziario
Lentini, il sindaco 33enne che ha rinnegato il Pd Bosco: «Cancelliamo venti anni di cattiva politica»
Capolavoro. È con questa parola, scritta sul profilo Facebook, che Saverio Bosco ha annunciato la propria elezione a sindaco di Lentini. Il farmacista 33enne, fondatore del movimento Ora e consigliere comunale uscente di opposizione, è riuscito con la sua «rivoluzione gentile» a ribaltare lo svantaggio del primo turno. Il 5 giugno, infatti, era stato l’avversario Stefano Battiato ad aver chiuso in vantaggio il primo turno, con 300 voti di distacco. Al ballottaggio, però, l’avvocato Battiato, anche lui ex consigliere di opposizione, si è fermato a soli 4227 voti che non sono bastati a fargli conquistare il posto di primo cittadino che per dieci mesi, dal 1989 al 1990, era stato del padre Davide Battiato storico esponente della Dc.
E così, dopo due mandati consecutivi di Alfio Mangiameli, a sedere sullo scranno più importante di palazzo Scammacca sarà, invece, un altro figlio d’arte: infatti, il neo sindaco è figlio di Mario Bosco che negli anni Ottanta era stato sindaco di Lentini per il Pci. Scelto da 5.138 suoi compaesani, il neo-sindaco ha avuto la consapevolezza della vittoria già con l’arrivo dei risultati dello spoglio delle primissime sezioni. «Ha vinto la nostra rivoluzione gentile – ha commenta a caldo Bosco -. Una rivoluzione gentile che questa città non aveva mai conosciuto. Un risultato che dà la possibilità a una generazione di giovani di prendere per mano questa città e condurla fuori dalle sabbie mobili». Una vittoria quella di Bosco che segna un punto di svolta per Lentini che, negli ultimi dieci anni, è stata guidata dal Partito Democratico.
A quasi 48 ore dal trionfo, la soddisfazione è ancora viva. Anche se è già tempo di pensare al futuro. «Abbiamo comunicato in maniera sincera una visione di città rinnovata e normale – dichiara a Meriodionews il neosindaco -. Adesso sento la responsabilità di portare la città a un vero risveglio. La prima cosa che farò? Parlare con tutti i dipendenti comunali per metterci meglio in campo e poter dare delle risposte immediate alla città che le sta aspettando. Sicuramente è ancora prematuro parlare di tempistiche di programmazione – prosegue Bosco – ma c’è già una bella squadra in campo che ha l’entusiasmo giusto per cominciare a lavorare sui primi obiettivi che sono la riorganizzazione del personale e gli indirizzi da dare per uscire dal dissesto finanziario».
A Lentini, in molti hanno voluto credere alla ventata di aria fresca rappresentata dal gruppo di giovani guidato dal primo cittadino. «Continuerò a intendere la politica come un servizio e lavorerò al massimo delle mie energie – precisa Bosco -. Insieme alla mia squadra, per portare avanti le nostre idee che sono certo – conclude – riusciranno a incidere molto sulle cattive abitudini degli ultimi 20 anni di politica locale».