Lentini, bandiera nera agli ex pantani Legambiente critica il Consorzio di bonifica

Dopo Goletta verde, l’imbarcazione di Legambiente che controlla lo stato delle coste e dei fiumi, passa dalla Sicilia anche la Goletta dei laghi. Nell’isola occhi puntati sugli ex pantani gelsari di Lentini, un’area tra i Comuni di Catania, Carlentini e Augusta bonificata negli anni ’30 e lasciata quasi in uno stato di abbandono negli ultimi vent’anni. L’associazione ambientalista ha assegnato al Consorzio di bonifica 10 di Siracusa la bandiera nera, «il poco ambito vessillo creato per chi si macchia di reati contro l’ambiente».

Le problematiche nella zona, secondo Legambiente, derivano dalla decisione dell’organo di prosciugare nuovamente l’area. Un’azione che avrebbe messo a rischio le specie migratorie e l’ecosistema in generale, mettendo «a repentaglio la vita di molte specie animali rare o a rischio di estinzione, come la Moretta tabaccata». Una situazione definita gravissima e che ha portato l’associazione a presentare un esposto alla direzione generale Ambiente della Commissione europea e al ministero dell’Ambiente «chiedendo di assumere adeguate iniziative di tutela dei pantani e di intervenire con forza nei confronti della Regione Siciliana al fine di garantire, attraverso il ripristino delle due importanti zone umide, la presenza delle specie e degli habitat prioritari». Secondo i vertici nazionali e locali di Legambiente, «mantenere allagati i Pantani costerebbe alla collettività importi di gran lunga inferiori a quelli necessari per prosciugarli e distruggerli». Ma si tratta di una posizione che si scontra con quella degli abitanti della zona e degli agricoltori che hanno fatto ricorso anche al Tribunale amministrativo regionale.

I pantani sono sottoposti a un regime di tutela biennale della Regione Sicilia ed è anche una zona di protezione speciale, così come disposto dall’Unione europea. «Le attività di prosciugamento delle zone umide di Lentini e Gelsari sono state effettuate malgrado i vincoli di protezione vigenti – scrivono gli ambientalisti in un comunicato – Ad essere stati violati non sono solo i dettami europei relativi alla zona di protezione speciale, ma anche il vincolo biennale apposto nel 2012 dall’assessorato regionale Territorio e ambiente che non consente di modificare il regime delle acque e i cui ricorsi al Tar per annullarlo sono stati tutti respinti». Il Consorzio avrebbe violato anche un decreto del 2013 sull’individuazione delle aree umide e il loro relativo mantenimento dell’habitat delle specie migratorie e stanziali.

«Nonostante gli esposti e le proteste, il Consorzio ha continuato senza sosta l’emungimento delle acque dei Pantani, che vengono peraltro riversate in mare – denuncia Legambiente – Ciò aggiunge al forte impatto sull’ecosistema un enorme spreco di acqua che, in una regione come la Sicilia, dove la risorsa idrica è particolarmente preziosa, assume connotazioni paradossali». La richiesta rivolta al Consorzio è «di intraprendere un percorso di responsabilità e trasparenza rendendo noti i tempi di attuazione delle opere necessarie per ristabilire il buono stato ecologico della zona».

 

[Foto di Corrado Vigo]


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