Il testo è stato illustrato ai partiti di maggioranza dall'assessore all'Economia Alessandro Baccei. Prevista la riduzione dei consiglieri comunali, la riorganizzazione dei beni demaniali e la soppressione di alcuni enti come gli Iacp. Ma è sul pubblico impiego che si gioca la battaglia più difficile
Legge di Stabilità, ancora tagli per 200 milioni Battaglia dei sindacati sulle pensioni dei regionali
Il testo, non ancora definitivo, della Legge di Stabilità regionale è stato illustrato ieri dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei ai partiti di maggioranza. Si prevedono ulteriori tagli alla spesa pubblica per 200 milioni: i settori su cui interverrà la manovra sono i forestali e il personale della Regione (per entrambi sono previste norme di contenimento dei costi), la riduzione del numero dei consiglieri comunali e delle indennità (ma non a partire dalle amministrative di questa primavera); la razionalizzazione dei beni demaniali, ambientali e dell’Arpa; la soppressione di alcuni enti, come gli Iacp, l’ente autonomo porto di Messina; la concessione ai privati di alcuni istituti come quello per l’incremento ippico di Catania e la riorganizzazione del dipartimento Economia.
Tra gli alleati del governo di Rosario Crocetta c’è chi ha chiesto tempo per approfondimenti ed eventuali modifiche e c’è chi assicura che ci saranno ulteriori limature. Ma l’assessore Baccei, alla presenza del governatore, ha precisato che l’impianto della manovra non si tocca.
La legge di stabilità interverrà dunque anche sul pubblico impiego, in particolare in merito all’adeguamento del sistema pensionistico dei regionali a quello degli statali (da retributivo a contributivo), al taglio del salario accessorio e dei permessi sindacali, oltre alla mobilità interna. E i sindacati sono già sul piede di guerra.
Rimangono fuori dalla Legge di Stabilità le norme che riguardano lo sviluppo, legate ai fondi che arrivano dall’Unione europea alle quote di co-finanziamento nazionale e regionale, e alle risorse destinate al sociale. Questi capitoli, spiegano fonti della maggioranza, saranno integrati in un apposito disegno di legge; una scelta che non è piaciuto a qualche assessore. Ma si andrà avanti lo stesso.
A questo secondo testo lavoreranno, in sinergia, gli assessori al Turismo, ai Beni culturali, alle Infrastrutture, alle Attività produttive e all’Economia; il primo round è previsto già oggi, nella riunione della giunta regionale.
Il governo dunque ha intenzione di portare all’Assemblea regionale due testi, la vera e propria legge di stabilità, composta da cinque titoli, e il disegno di legge per lo sviluppo. Baccei ha assicurato che le coperture ci sono, tranne quelle ancora oggetto del confronto con lo Stato. La strategia di Baccei è quella di ottenere il miliardo di euro accantonato nel bilancio provvisorio, un ulteriore miliardo dalla trattativa in materia fiscale e la possibilità di utilizzare i fondi ex Sviluppo e coesione per coprire partite correnti. In questo modo l’assessore ritiene di poter chiudere il bilancio del 2015. Già domani è previsto un incontro a Roma tra i tecnici dei ministeri e il governo regionale.