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Dopo il tira e molla dell’anno scorso, il “Learn by movies” sembra essere definitivamente morto. L’Ateneo di Catania non intende infatti organizzare quest’anno la rassegna di film in versione originale che in dieci anni ha riscosso un enorme successo di pubblico, di studenti e non solo. È per questo che i gestori del cinema King – quelli dello storico Cinestudio e delle proiezioni estive all’Arena Argentina, per intenderci – hanno deciso di provare a colmare questa mancanza con quattro appuntamenti, uno per ogni lunedì del mese a partire dal 9 maggio, in cui saranno proiettati, nell’ordine, “Inception” di Christopher Nolan, “No strings attached” (Amici, amanti e..) di Ivan Reitman, “Biutiful” di Alejandro Gonzales Iñárritu e “True grit” (Il grinta) dei fratelli Coen. Il costo del biglietto è di 3 euro per gli studenti e gli abbonati al Cinestudio, e 5 euro per tutti gli altri. Resta quindi da vedere come risponderà il pubblico catanese.

Della rassegna abbiamo parlato con Alberto Surrentino, uno dei gestori del multisala.

Cosa vi ha spinto a organizzare questa rassegna di film in versione originale?
Per dieci anni a Catania è stata organizzata dall’Ateneo la rassegna “Learn by movies”, che ha sempre riscosso un grandissimo successo. L’anno scorso, la decima edizione, prese il via in ritardo e tra mille difficoltà, mentre quest’anno sappiamo tutti com’è andata. Chi ci conosce sa che da 32 anni il nostro primo obiettivo è quello di proporre eventi cinematografici di qualità e quindi, ritenendo che una rassegna in lingua rientrasse in questo ambito, abbiamo deciso di colmare il vuoto lasciato dall’Università. Pensiamo che, al di là della gratuità dell’evento che sicuramente ha portato un grande afflusso di pubblico al Learn by movies, ci siano tantissimi cinefili interessati ad assistere ad una proiezione in lingua. Molti ci hanno sollecitato in tal senso e siamo stati ben felici di realizzare questo evento.

Una delle motivazioni data dall’Università è quella economica. Quali sono i costi delle pellicole in lingua e perché sono più alti rispetto alle altre?

Il costo delle pellicole in lingua è notevolmente più alto dei film doppiati. Il perché deriva essenzialmente dalle leggi di mercato: in genere c’è una sola copia o due in tutta Italia e chi la vuole deve mettersi in coda. In questo contesto è normale che i distributori alzino il prezzo. È chiaro che è “normale” in ottica commerciale, ma non lo è se il punto di vista è quello della diffusione culturale, ma questo è un altro discorso. Il costo di una pellicola in versione originale oscilla tra i 300 e i 600 euro, a seconda del titolo e del distributore. Invece, una pellicola di normale circuito, quindi doppiata, viene pagata in percentuale sull’incasso – tra il 35 e il 48%, dipende da quanti giorni sono passati dall’uscita del film – oppure può essere previsto un prezzo fisso, in genere compreso tra i 150 e i 200 euro. Normalmente il criterio, sempre per quanto riguarda i film doppiati, è quello della percentuale per le proiezioni con biglietto e del prezzo fisso per le proiezioni ad ingresso gratuito o per i cineclub.

Il programma della rassegna prevede quattro grandi film per quattro generi diversi: azione, commedia, drammatico e western. In base a cosa li avete scelti?
Abbiamo cercato di diversificare la proposta, scegliendo appunto generi diversi. La scelta poi del singolo titolo è dipesa in parte dal gusto personale ed in parte dall’effettiva disponibilità delle copie. Non tutti i film sono disponibili in versione originale con sottotitoli, e tra quelli disponibili bisogna poi vedere se nel periodo indicato la copia è disponibile. Per quanto riguarda le nostre scelte, avevamo individuato una rosa di sette titoli, tra i quali avremmo dovuto sceglierne quattro. I tre scartati sono stati “Scott Pilgrim vs. the world” e “Il solista”, di cui esistono solo copie in lingua senza sottotitoli, e “Il discorso del re”, perché le copie sono tutte impegnate fino a fine luglio.

I film saranno proiettati con i sottotitoli in italiano. È un modo per non escludere nessun potenziale spettatore?

La scelta della proiezione di film che abbiano i sottotitoli è di fatto imposta dalla realtà locale. Una proiezione in lingua senza sottotitoli interesserebbe forse gli studenti della facoltà di lingue, ma sarebbe indigesta per tutti gli altri.

Avete già pensato e programmato altri appuntamenti o volete prima vedere come risponderanno i catanesi all’iniziativa?
Come dicevo, il nostro primo interesse è quello di proporre cinema di qualità e siamo disposti a farlo anche in assenza di guadagno. Però non vogliamo neanche rimetterci. Quindi la cautela è d’obbligo, anche in considerazione degli alti costi delle pellicole. Se questa rassegna porterà almeno una copertura dei costi, saremo ben felici di riproporla.

Magari anche in estate all’arena Argentina?
Abbiamo pensato anche all’ipotesi arena Argentina, ma tutto dipenderà dal riscontro di giorno 9. E bisognerà a quel punto vedere se ci sono i tempi tecnici per organizzare il tutto. In ogni caso, se la rassegna avrà successo, abbiamo già pensato ad una riproposizione già in autunno al King.


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