A due giorni dalla notizia dell'aggressione a Luciano Bruno davanti al palazzo di cemento etneo si moltiplicano i comunicati di solidarietà e le proposte di iniziative. Note a sostegno del cronista sono arrivate dal primo cittadino, dall'assessore alla Legalità, con delega a Librino, Rosario D'Agata e dal titolare della Cultura Orazio Licandro. Ma anche dal M5s etneo. Mentre Popolo viola e Cgil pensano a degli incontri, gli amici del giornalista invitano a «non disperdere le energie» e a coordinare le eventuali iniziative tutti insieme, questa sera al Gapa
Le reazioni dopo le minacce al giornalista Il Comune: «Librino non è terra di nessuno»
All’indomani dell’aggressione subita a Librino dal giornalista catanese Luciano Bruno continuano a susseguirsi le note di solidarietà nei confronti del cronista e le proposte di iniziative «per manifestare il nostro sdegno proprio di fronte a loro, ai mafiosi che ci guardano dall’interno del fortino», scrive Massimo Malerba su Il post viola. Il riferimento è al noto palazzo di cemento della periferia, cittadella dello spaccio e luogo dell’aggressione al giornalista che stava scattando delle foto per una prossima inchiesta sul quartiere.
Dopo la nota di solidarietà di Sel, diffusa a poche ore dalla notizia, è arrivato anche il commento di altre parti politiche. Per ultimo, quello del sindaco Enzo Bianco. «Avevo parlato di un vento pesante sulla città e purtroppo non mi sbagliavo – dichiara il primo cittadino etneo – Questepisodio, sul quale mi soffermerò nella prossima riunione del comitato per lOrdine e la sicurezza pubblica, va ad aggiungersi ad altri che dimostrano come la città illegale stia reagendo con violenza al processo di cambiamento iniziato». Alle parole di Bianco si aggiungono quelle di Rosario D’Agata, assessore alla Legalità con delega anche al quartiere di Librino: «Questo episodio non deve far sì che si pensi a Librino come a un ghetto dominato dalla mafia: qui vivono migliaia e migliaia di catanesi onesti che si trovano, anzi, in grande difficoltà. Dobbiamo far sentire loro la vicinanza delle istituzioni. Io intensificherò ulteriormente il mio lavoro sul quartiere rimanendo a disposizione dei cittadini».
Sempre dall’amministrazione, ma in una nota distinta a firma del Pdci etneo, è arrivato anche il messaggio di solidarietà dell’assessore alla Cultura Orazio Licandro. «Ancora una volta Librino si conferma terra di nessuno, dove i mafiosi possono agire in libertà. Qualcosa è stato fatto in quel quartiere, con una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine e da parte dell’amministrazione comunale, ma evidentemente ancora non basta: è necessario che lo Stato marchi costantemente la presenza in quel territorio e che i catanesi tutti smettano di considerare Librino un affare che non li riguarda, una terra fuori dai confini», scrivono dalla segreteria etnea. Proprio sull’abbandono della città-satellite da parte del resto della città insiste anche il Movimento 5 stelle catanese: «Non possiamo più accettare che certe periferie della nostra città siano terra di nessuno, abbandonata a sé stessa. Chiediamo alle istituzioni, tutte, di assicurare la legalità con una presenza concreta e costante nel territorio, soprattutto nei quartieri a rischio». Il M5s si dice anche disposto a partecipare a qualsiasi iniziativa insieme al giornalista. In queste ore si moltiplicano le idee.
Da quella di Massimo Malerba che chiama a raccolta i cittadini proprio davanti al palazzo di cemento a quella della sede Cgil di Librino che ha fissato un incontro, oggi pomeriggio, «per discutere sull’accaduto e per organizzare un evento forte da cui esca fuori la parte sana e migliore del quartiere e della città tutta». Ma «anziché disperdere le energie, sarebbe opportuno coordinarci tutti insieme», fanno sapere gli amici più vicini al cronista. «Quello che è successo a Luciano non riguarda solo lui, ma un’intera città – spiegano – Non si può rimanere indifferenti, quella violenza è rivolta a tutti, significando che alcune parti della città sono controllate dalla mafia che si sostituisce allo Stato». Per questo hanno deciso di indire un’assemblea «per discutere, tutti insieme e con Luciano, delle prossime iniziative da organizzare». Appuntamento fissato per questa sera, alle 20.30, nella sede del centro Gapa, in via Cordai 47, a San Cristoforo.