Le raffinerie di Augusta/ I grillini: “Un genocidio in piena regola”

LA DENUNCIA DELL’EUROPARLAMENTARE DEL MOVIMENTO 5 STELLE, IGNAZIO CORRAO, CHE RACCOGLIE L’APPELLO DEL SACERDOTE DON PALMIRO PRISUTTO, CHE DA MESSO DENUNCIA L’INQUINAMENTO E I MORTI (500 IN POCHISSIMO TEMPO)

“Un genocidio in piena regola e sul quale c’è ancora troppo silenzio. È evidente che le multinazionali del petrolio in Italia ed in Sicilia hanno avuto ed hanno vita facile a discapito della salute delle persone. 500 i morti di cancro ad Augusta nel Siracusano nel giro di pochi anni”.

A dichiararlo è il capo delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento Europeo, Ignazio Corrao, che raccoglie l’appello del parroco della chiesa madre del Comune di Augusta, don Palmiro Prisutto, il quale, insieme ai parenti delle vittime e degli ammalati, denuncia con coraggio lo stato di inquinamento in cui versa l’area del Siracusano, sede di numerose raffinerie. Don Palmiro ogni 28 del mese, nella sua omelia, legge i nomi delle 500 vittime morte di cancro.

“Sono a conoscenza della drammaticità della situazione che stanno vivendo i cittadini del triangolo industriale di Augusta, Priolo e Melilli – dice l’eurodeputato grillino – ma una recente inchiesta giornalistica ha posto all’attenzione dei media una questione ancora più grave, il silenzio che si sta stringendo attorno alla figura di un parroco che con coraggio denuncia il continuo ricatto: o il lavoro o la salute”.

Don Palmiro Prisutto, nel frattempo, ha scritto una missiva al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, invitandolo a presenziare alla Messa in suffragio delle vittime di Augusta prevista per il 28 Settembre. Il parroco, carta e penna alla mano, ha anche inviato una lettera ai dirigenti della raffineria Esso di Augusta, ringraziandoli per aver interrotto il ciclo di contributi annuali per la festa del Patrono San Domenico.

“La Sicilia – conclude il capogruppo M5S Corrao – è ormai la colonia dei potenti di turno, dagli eserciti d’oltre oceano alle multinazionali del petrolio. Io ed il mio gruppo ovviamente stiamo già predisponendo degli atti ispettivi e la questione sarà presto posta all’attenzione degli organi europei”.

Nota a margine

Ricordiamo che nelle stesse condizioni si trovano gli abitanti della Valle del Mela, in provincia di Messina, un’area massacrata, da anni, dall’inquinamento prodotto dalle centrali elettriche. Una zona che è destinata a diventare ancora più a rischio-salute a causa di un elettrodotto che passa a pochi metri dalle abitazioni.

Ricordiamo che la salute è a rischio anche a Gela – dove oltre all’inquinamento dell’aria ci sono continui inquinamenti del mare (quest’anno due sversamenti in mare da parte dello stabilimento chimico dell’Eni). Ed è a rischio anche a Milazzo, dove si vive in presenza di un’incredibile concentrazione di veleni.

A rischio saranno anche tanti altri siciliani non appena entrerà in funzione il Muos di Niscemi. sarà una pioggia di onde elettromagnetiche che investirà l’ambiente e le persone. Con i maggiori rischi per i centri abitati che si trovano a circa 50 chilometri dal Muos: è a questa distanza che le onde elettromagnetiche faranno più danni.

 


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