Rischia di rivelarsi un boomerang l'abolizione degli organi elettivi delle province siciliane
Le Province siciliane nel caos. Lo Sciuto: Governo senza idee: apra alle proposte di riforma dell’opposizione
Rischia di rivelarsi un boomerang l’abolizione degli organi elettivi delle Province siciliane
Con l’approvazione della legge regionale che ha annullato le elezioni provinciali e commissariato le 9 Province dellIsola, il Governo regionale ha agito con la forbice riducendo sensibilmente i trasferimenti di risorse già dal 2013. Il Governo, oltre a tagliare i 50 milioni di euro relativi al pagamento di indennità di presidenti, assessori e consiglieri provinciali, ha anche tagliato i fondi per il funzionamento delle stesse amministrazioni provinciali. Niente fondi, insomma, per le spese per il personale e per le stesse spese obbligatorie (manutenzione strade, logistica delle scuole, Consorzi universitari, assistenza minori disabili e alcune Riserve naturali).
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, parrebbe, quindi, avere applicato la spending review per risparmiare sull’istruzione, la sicurezza stradale ed i minori disabili. Tutte considerazioni che emergono dalla polemica accesa dalla rappresentanza parlamentare all’Ars del Pds/Mpa.
Ad alimentare lo scontro politico, in concomitanza, per esempio, con il travagliato avvio dell’anno scolastico di diversissime scuole provinciali rimaste all’asciutto e senza risorse, il parlamentare del PdS/Mpa e componente della Commissione Cultura e Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Lo Sciuto.
In una nota, lo stesso tiene a precisare che è da sempre contrario all’abolizione delle Province e favorevole ad una eventuale riforma dell’Ente territoriale. Lo Sciuto, non appena ha preso contezza delle recenti dichiarazioni rilasciate da Patrizia Valenti, assessore regionale per la Funzione pubblica, sul possibile slittamento della riforma legislativa volta alla introduzione dei Consorzi di Comuni con il relativo trasferimento delle risorse e delle competenze provinciali, ha esternato il proprio disappunto.
“Sono oltremodo sorpreso – ha dichiarato – il Governo Crocetta cancella gli organi elettivi delle Province, azzera i fondi per il 2014, collassando i servizi, e poi non sa cosa fare e adesso, paventa pure un possibile rinvio della legge di riforma al 2014. Tutto questo è inaccettabile. Da questo modus operandi risulta evidente che il governatore Crocetta e il suo assessore, disconoscevano le competenze reali delle Province in Sicilia”.
Quali le conseguenze causate dal vuoto legislativo, finanziario e amministrativo? A ricordarcelo è lo stesso lo stesso deputato autonomista di sala d’Ercole.
“Con la scellerata decisione di abolire, di fatto, le Province e cancellare le risorse per la copertura delle spese per il personale e per i fondi obbligatori si è generato un caos gestionale che sta producendo solo disservizi e ulteriori costi. Migliaia di lavoratori bloccati in attesa di capire cosa faranno, centinaia di scuole superiori che tra qualche giorno avvieranno il nuovo anno scolastico nel caos più totale. Senza dimenticare i territori delle riserve lasciate al loro destino e le numerose società partecipate che aspettano di saper come dovranno programmare il proprio futuro”.
“Presentato come un risultato rivoluzionario – aggiunge Lo Sciuto – il presidente Crocetta rischia di subire l’effetto boomerang, e c’era da aspettarselo. Abolire gli organi elettivi, commissariare e non far seguire una legge organica di riforma con la nascita di un nuovo soggetto, i Consorzi dei Comuni, e la redistribuzione delle voci di entrata (risorse regionali, statali e tributi locali come l’Rc Auto) significa una fase caotica di transizione con il collasso dei servizi ai cittadini.
E’ polemico il tono degli Autonomisti sul ritardo del Governo regionale nel completare il percorso riformatore. “Se Crocetta – rimarca – Lo Sciuto – non aveva un suo progetto di riforma sulle Province perché usare tutta questa fretta per abolirle? Un vuoto istituzionale inutile che stanno pagando sia i lavoratori che i cittadini. Il Governo porti subito l’argomento in Assemblea, per aprire alle proposte dell’opposizione e dare immediatamente riscontro a tutti coloro rimasti bloccati per la precoce decisione di Crocetta.