Le leggi nel cassetto in attesa che l’Ars ne discuta Dallo stop alla plastica monouso al diritto d’aborto

Potrebbe essere, ma non è. La Sicilia potrebbe essere un’isola smart, interconnessa e accessibile in un click, dalla sanità al trasporto pubblico urbano. Potrebbe essere un’isola in cui nessuna donna si trovi nell’impossibilità di interrompere una gravidanza nella provincia di residenza. Un’isola in cui siano bandite cannucce, bicchieri e piatti di plastica. In cui si prevenga il rischio sismico e in cui si potenzino gli interventi sull’agricoltura. Potrebbe, ma non è. Anche a causa dei tanti disegni di legge depositati all’Ars nel corso del primo anno di legislatura. Ma che restano ancora in attesa di essere assegnati a una commissione parlamentare. O esaminati da una commissione. O calendarizzati in Aula.

Che la crisi nella maggioranza sia entrata nel suo vivo è fuori da ogni dubbio. Già la scorsa settimana è stato Claudio Fava a lanciare un salvagente a Musumeci sottolineando il naufragio dell’alleanza tra le forze politiche che hanno sostenuto la corsa del governatore in campagna elettorale. E poi non è sfuggito ai più l’appoggio di Gianfranco Miccichè ai sindaci capitanati da Leoluca Orlando nell’opposizione al ddl antiabusivismo targato Musumeci

Segnali. Che trovano conferma nei tanti disegni di legge proposti dal governo all’Assemblea Regionale ma ancora fermi dietro mille cavilli. È così per la proposta normativa sul diritto allo studio targata Lagalla (oggi scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti in quinta commissione). Ma è così anche per la riforma dei rifiuti, ferma al palo in commissione Ambiente. E ancora, il riordino delle Ipab (gli istituti pubblici di assistenza e beneficenza), i consorzi di bonifica, la povertà assoluta. Spulciando tra le oltre 400 proposte normative depositate in Assemblea, sembra di legge una lista di buone intenzioni. Ma oltre quello, poco o nulla viene esitato dalle commissioni, meno ancora dall’Aula.

È così che, oltre ai numerosi ddl bizzarri che sono stati presentati (ma verosimilmente non verranno mai discussi), trovano spazio proposte che, magari nel loro piccolo, migliorerebbero la qualità della vita dei siciliani. Come per il ddl presentato dal deputato dei Centopassi, Claudio Fava, in materia di «concreta attuazione della legge 194/78», per garantire insomma che davvero in tutti gli ospedali pubblici siciliani sia possibile interrompere una gravidanza. Annunciato lo scorso ottobre, ma non ancora assegnato alla commissione di merito. O la proposta a firma dei deputati dem Luisa Lantieri e Michele Catanzaro in materia di prevenzione degli incendi boschivi, ma non ancora assegnato. O ancora, le diverse proposte normative presentate da più gruppi parlamentari (dai 5 stelle fino a Diventerà bellissima) per inibire l’utilizzo della plastica monouso. O il ddl a firma del parlamentare di Fratelli d’Italia, Antonio Catalfamo, per la connessione wi-fi pubblica e gratuita sui mezzi di trasporto extraurbani.

Pillole. Che raccontano, però, la geografia politica di un’Assemblea che potrebbe fare di più. Ma che resta troppo spesso imbrigliata dietro le beghe di partito e gli equilibri di una maggioranza difficile da tenere insieme. Senza contare la sessione di bilancio ormai alle porte. Che comporterà un nuovo stop a qualunque altro ddl oltre l’ingresso di Sala d’Ercole.


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