Le dodici fatiche per la patente A2

Qualcuno di voi ha mai visto “Asterix e le dodici fatiche”? In questo film d’animazione Asterix e Obelix vengono sfidati da Cesare a superare 12 difficilissime prove. Una di queste prove consisteva nell’ottenere un documento, non ricordo quale, in un palazzo pieno di sportelli e i due Galli vengono mandati su e giù per il palazzo, da uno sportello all’altro. Alla fine supereranno la prova facendo impazzire i funzionari. Forse ho scoperto qual’era il documento che dovevano ottenere e in quale palazzo. Il documento era il foglio rosa, il palazzo era la motorizzazione civile di Catania.
 
Lunedì
Munito di conti correnti postali pagati e tre fototessera uguali, mi reco alla motorizzazione per ottenere il foglio rosa in attesa di fare gli esami per la patente A2. Credevo ingenuamente che avrei potuto fare tutto in un giorno. Ma non era così. La motorizzazione per comodità è stata spostata vicino l’aeroporto (sono sarcastico, ovviamente), quindi dopo aver attraversato il traffico Catanese, in appena un’ora arrivo a destinazione. Entro e mi metto in coda nello sportello 1 che ritengo quello più opportuno in quanto recava la scritta “fogli rosa”, nel 2 c’era scritto “duplicati patenti” e nel 3 “ritiro patenti”. Quando arriva il mio turno spiego all’ impiegata la situazione. La signora dopo aver ascoltato tutto, con un sorrisetto mi dice che devo andare allo sportello 3. Mi metto in fila allo sportello 3. Arrivato il mio turno parlo con l’impiegata che mi da un modulo da riempire e poi mi chiede se avessi fatto la visita medica. Ovviamente non è sufficente che io sia già in possesso di una patente B.
– Torni dopo aver fatto la visita.
– Dove la devo fare?
– La può fare anche all’Asl di Viale Vittorio Veneto
Purtroppo avevo altri impegni, che mi hanno costretto a rimandare all’indomani.
 
Martedì
Dopo aver fatto l’esame scritto di Spagnolo, prendo l’autobus e scendo ad una della fermate di viale Vittorio Veneto. Entro nell’Asl e mi reco alla stanza 5, quella in cui si fanno gli esami per la patente. Parlo con il medico, lui mi chiede la foto, i documenti. Tutto sembra ok, ma legge che abito a Valverde. Mi restituisce tutto e mi dice che devo andare all’Asl di San Giovanni la Punta. Esco, un po’ innervositò e mi reco alla fermata del bus per tornare a casa, prendere l’auto e andare a questa fottutissima Asl di San Giovanni la Punta. Naturalmente il 244 arriva dopo una quarantina di minuti. Arrivo a casa troppo tardi, l’Asl è già chiusa. Sono costretto a rimandare all’indomani.
 
Mercoledì
Di buon mattino mi reco all’Asl di San Giovanni la Punta. Il luogo è deserto, ciò mi rende felice. Entro in una sorta di reception dove le due impiegate dell’Asl discutono dei numeri del Lotto. Una delle due non aveva fatto terno per un numero. Anche se terribilmente dispiaciuto per la povera signora, che come le stava spiegando la collega, aveva interpretato male il sogno da cui aveva dedotto i numeri, decido di interrompere questa loro discussione per chiedere cosa dovessi fare per fare la visita medica. La povera signora che non aveva fatto terno per un solo numero, apre un agenda e mi guarda con aria seriosa:
– Lei ha prenotato?
– No.
– Lei deve prenotare.
– E prenotiamo…

La povera signora che non aveva fatto terno per un solo numero inizia a sfogliare l’agenda. Una pagina, due pagine, tre pagine. Decido di interrompere questa farsa
– Senta signora, non c’è nessuno, ci sono solo io… non potrei farla adesso?
– Ma lei ha tutto quello che serve?
– Certo
– La può fare adesso? – Si rivolge alla collega
– Si, penso di si… se ha tutto…
– Allora gliela facciamo fare?
– Eh si, facciamogliela fare

Dopo questa inutile discussione mi consegnano dei moduli da riempire. Moduli in cui io, tra le altre cose, dichiaro di non essere pazzo e di non essere solito guidare sotto l’effetto di alcool e di stupefacenti. Quale imbecille scriverbbe di essere un pazzo, alcolizzato e drogato? Va beh. Mi fa la visita il medico più imbranato della storia. Dopo aver letto senza occhiali, vengo invitato a rileggere: “Adesso legga con questi”. Mentre diceva questa frase mi porge un pezzo di carta. Io lo guardo con aria stupita, poi mi avvicino al tavolo, rimetto il foglietto sul tavolo e mi prendo gli occhiali. Lui un po’ imbarazzato mi dice: “si, scusi…volevo darle gli occhiali, non il foglietto… ho sbagliato”. Finalmente ho il mio certificato medico, ma mi hanno fatto perdere troppo tempo, quindi non posso andare alla motorizzazione. Sono costretto a rimandare all’indomani.
 
Giovedì
Pieno di buone intenzioni e sicuro che le mie sofferenze fossero giunte al termine, arrivo alla Motorizzazione dopo la solita ora di traffico Catanese visto che per comodità hanno spostato gli uffici della Motorizzazione vicino all’aeroporto. Entro e vengo bloccato da un tizio che mi dice che sono chiusi. Non capisco perchè? fanno un lavoro così faticoso che possono stare aperti solo 4 giorni su 7? Incazzato torno a casa. Tornato a casa trovo mia Madre:
– Ma erano chiusi? Beh in effetti quando avevo chiamato per informarmi…
– Mamma stai zitta, non mi dire che lo sapevi ti prego…
– Si in effetti… era giovedì e mi ha risposto l’usciere…
– STAI ZITTA NON AGGIUNGERE ALTRO!!!

Inevitabilmente sono costretto a rimandare all’indomani.
 
Venerdì
Pieno di buone intenzioni e sicuro che le mie sofferenze fossero giunte al termine, arrivo alla Motorizzazione. Per evitare il traffico, questa volta avevo preso la tangenziale per poi uscire all’aeroporto (non so se l’ho già detto, ma per comodità hanno messo da quelle parti gli uffici della motorizzazione). Il caso ha voluto che a causa di un incidente ci fosse una coda pazzesca. Insomma dopo un’ora in mezzo al traffico “tangenziale” arrivo alla Motorizzazione. Solite code agli sportelli. Decido di mettermi nella fila davanti allo sportello 3, quello dove mi avevano mandato la scorsa volta. Non ritenendo possibile che la scritta “foglio rosa” allo sportello 1 sia messo per prendere per il culo la gente, immagino che lì si possa solo ritirare il foglio rosa e non consegnare i moduli. Quando viene il mio turno l’impiegata controlla, mi sorride e dice che c’è tutto, solo che devo andare allo sportello 1. Mi metto in coda, davanti a me c’erano anche alcuni propietari di scuola guida che quindi dovevano svolgere più di una pratica. Dopo mezz’ora viene il mio turno. Consegno tutto mi rilasciano un foglio (non rosa):
– Con questo posso guidare il mio motoveicolo?
– no, può solo “eseccitassi”
– quindi lo posso guidare per esercitarmi
– no, può solo “eseccitassi”

Non avendo voglia di stare a sentire in che modo, secondo la signora, potessi  esercitarmi senza guidare, me ne vado. Naturalmente non mi hanno fissato l’esame, tra un mese devo tornare alla motorizzazione per fissare la data dell’esame. Adesso mi attendeva una giornata a Giardini. Quindi sono costretto a rimandare all’indomani per ritirare la mia vespa 150 color blunotte.
 
Sabato
Telefono al concessionario e la voce di una segreteria mi dice che sono chiusi e riapriranno lunedì. Ok, l’importante è aver superato lo scoglio motorizzazione… anche perchè mi secca arrivare fino all’aeroporto, infatti hanno spostato lì la loro sede… per comodità.

Alberto Conti

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