il segnale che è arrivato da queste elezioni è chiaro: la politica tradizionale, nel nostro paese, non riesce più a legge i problemi e i drammi della nostra società. I leader delle formazioni politiche tradizionali, per dirla con lo scrittore stefano darrigo, parlano una lingua che non sa più dire. Bisogna partire e lavorare dal basso. Ascoltando la gente. Lo fanno già da tempo i grillini. E lo abbiamo fatto anche noi del megafono da quando siamo nati. Noi ci siamo da qualche mese. Ma siamo già a buon punto.
Le convergenze parallelle tra Megafono Movimento 5 Stelle
Il segnale che è arrivato da queste elezioni è chiaro: la politica tradizionale, nel nostro Paese, non riesce più a legge i problemi e i drammi della nostra società. I leader delle formazioni politiche tradizionali, per dirla con lo scrittore Stefano DArrigo, parlano una lingua che non sa più dire. Bisogna partire e lavorare dal basso. Ascoltando la gente. Lo fanno già da tempo i grillini. E lo abbiamo fatto anche noi del Megafono da quando siamo nati. Noi ci siamo da qualche mese. Ma siamo già a buon punto.
A parlare è Tommaso Lima (nella foto, al centro), coordinatore del Megafono a Palermo, che analizza non tanto e non soltanto i risultati elettorali del Movimento che fa capo al presidente della Regione, quanto gli effetti di un cambiamento del sentire della gente, già in corso anche in Sicilia. Un cambiamento che la vecchia politica ha colto solo in minima parte o non ha colto affatto.
Da qualche mese – ci dice Lima – c stiamo radicando nel territorio siciliano con i Circoli del Megafono. Questo lo facciamo recandoci in ogni luogo e ascoltando le cose che la gente ci racconta. Non possiamo fare a meno di dire che, oggi, la distanza tra quello che la gente chiede alla politica e quello che la politica tradizionale fa è siderale.
Il Muos di Niscemi, per esempio – ci dice ancora il coordinatore del Megafono di Palermo -. Ci siamo più volte incontrati con i protagonisti del Movimento No Muos. Saremo assieme a loro, il prossimo 30 marzo, alla manifestazione nazionale contro le antenne satellitari americane. Questo Movimento è fatto da gente comune: mamme che temono per la salute dei propri figli, padri di famiglia, lavoratori, giovani. La politica tradizionale, fino ad oggi, ha ignorato le richieste di questi cittadini, Un errore gravissimo.
In effetti, qualche settimana prima del voto, una folta delegazione di abitanti di Niscemi e di altri centri vicini è venuta a Palermo. La politica tradizionale li ha ignorati. La stessa cosa con gli abitanti della Valle del Mela, in provincia di Messina. Anche loro ignorati dalla politica tradizionale.
Al contrario, gli esponenti del Movimento 5 Stelle sono fianco a fianco alla gente di Niscemi e dei centri vicini e agli abitanti della Valle del Mela.
Il Movimento 5 Stelle opera già da qualche anno – ci dice Tommaso Lima – noi del Megafono appena da qualche mese. Il nostro battesimo del fuoco sono state le recenti elezioni. E stato un lavoro massacrante ma affascinante. Anche noi, piano piano, ci stiamo radicando nel territorio. Ed è dai territori che dovranno arrivare le proposte che poi saranno fatte proprie dalla politica.
Il Movimento 5 Stelle e i Megafono, come ci è capitato più volte di scrivere, sono state le novità di queste elezioni politiche in Sicilia. Chiediamo a Lima se il futuro sarà un cammino comune tra queste due formazioni politiche.
Aldo Moro, tanti anni fa – ci risponde Lima – utilizzò la metafora delle convergenze parallele. Che, in realtà, era un ossimoro, perché la Dc e il Pci dellepoca, nella sua visione politica, erano destinati ad incontrarsi. Noi pensiamo che, qui in Sicilia, il Megafono e il Movimento 5 Stelle debbano procedere su strade parallele: strade diverse per raggiungere obiettivi politici comuni.
Già, gli obiettivi politici. Che, secondo Lima, dovranno arrivare dal basso e non dallalto. Su questo – ci dice – non ci sono dubbi. Lho detto e lo ripeto: in questa campagna elettorale abbiamo avuto modo di misurare la distanza tra la gente comune e la politica. Tocca a noi fare la prima mossa, avvicinandoci alle esigenze reali della gente. Quello che stiamo facendo con i Circoli.
Prima di chiudere poniamo a Lima lultima domanda su un argomento che, in questi giorni, è al centro del dibattito politico siciliano: il destino delle nove Province regionali. E un tema che tocca da vicino le esigenze della gente, è se è vero che una riforma delle Province potrebbe dare risposte, ad esempio, al problema della raccolta dei rifiuti.
Sulle Province – sottolinea Lima – il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha le idee chiare. Vanno abolite e sostituite con i liberi consorzi di Comuni, secondo quanto prevede lo Statuto autonomistico della nostra Regione. I liberi consorzi di Comuni, una volta costituiti, potranno affrontare meglio tanti problemi. A cominciare dalla raccolta dei rifiuti i cui costi, oggi, con il sistema degli Ato, sono in molti casi insostenibili.
Ci sono altre cose che vorremo chiedere a Lima. Sappiamo, ad esempio, che il Megafono sta lavorando al rilancio dellAutonomia siciliana, coinvolgendo, sempre, la popolazione siciliana. Ma di questo parleremo in unaltra occasione.