“Le banche italiane strozzano famiglie e imprese”

Ancora un’altra denuncia. Contro le banche italiane “che strozzano le famiglie e le imprese”. Ancora un’altra denuncia che, probabilmente, come le altre, resterà inascoltata. Mentre aumentano i suicidi e la disperazione. Solo qualche giorno fa, è morto Giovanni Guarascio, l’uomo di Vittoria che si è dato fuoco per protestare contro una banca che gli aveva messo all’asta la casa per un misero debito di 10mila euro.

In questo articolo  (Care banche: 1800 case pignorate a Messina e Palermo) vi abbiamo già raccontato del boom di pignoramenti.  Eppure nessuno fa nulla per fermare gli squali. Perché  anche chi ci governa è schiavo di un sistema monetario targato Ue, che stritola le persone per salvare le oligarchie finanziarie. Cosa altro deve succedere ancora per capire che così non si può andare avanti?

 

‘Le banche italiane, che hanno avuto 274 miliardi di euro di prestiti triennali dalla Bce al tasso dell’1%, invece di indirizzare una parte di quella enorme massa monetaria verso le attivita’ produttive, assecondando la richiesta di credito proveniente da famiglie e pmi, preferiscono acquistare i titoli di Stato, per conseguire profitti a colpo sicuro senza il rischio d’impresa’. A sostenerlo sono l’Adusbef e Federconsumatori.

Nei dodici mesi terminati a febbraio, le banche italiane, rilevano le due associazioni dei consumatori, ‘hanno puntato decisamente sui titoli di Stato, aumentando la loro esposizione di circa 74 miliardi di euro (+24,3%), con uno stock di 378 miliardi rispetto a 304 miliardi dell’anno precedente; crescita minore delle altre istituzioni finanziarie, che hanno aumentato i loro portafogli titoli di Stato del 15,8%,portandoli a 347 miliardi dai 300 di 12 mesi prima; ancora meno di Bankitalia, che a febbraio 2013 aveva Bot, Btp, Cct e Ctz per 96,891 miliardi, il 6,1% in piu’ di un anno prima’.

Secondo l’ultimo bollettino della Banca Centrale italiana infatti, nei portafogli delle banche, della Banca d’Italia, ed altre istituzioni finanziarie (Fondi, Sim, assicurazioni,societa’ finanziarie,ecc.), sottolineano Adusbef e Federconsumatori, ‘ci sono cosi’ 822,6 miliardi di euro, contro 695,566 di un anno prima, con un incremento di ben 127 miliardi di euro sottratti alle attivita’ produttive’.

I depositi bancari, rilevano le due associazioni dei consumatori, sono cresciuti a marzo 2013 del 4,8% rispetto a 12 mesi prima, passando a 2.147,9 miliardi; le obbligazioni bancarie diminuite del 3,3% attestandosi a 928,915 miliardi di euro; i prestiti hanno subito un decremento dello 0,6%, passando a 2.351,830 miliardi di euro; i prestiti alle imprese non finanziarie scesi di circa 29 miliardi di euro, mentre quelli alle famiglie sono diminuiti di 9 miliardi, attestandosi rispettivamente a 855 e 606 miliardi di euro per un valore complessivo di 1.461 miliardi (-2,55% su base annua).

Mentre i tassi di interesse sui mutui, sottolineano Adusbef e Federconsumatori, si sono attestati al 4,66%, contro il 3,35% della media Ue a 27 con un gap di +131 punti base; il credito al consumo e’ erogato ad una media del 7,86%, con + 183 punti base rispetto alla media europea che concede i prestiti al tasso del 6,03%. Le banche, tra le maggiori artefici della crisi sistemica, specie nel far west dell’Italia, privo di autorita’ indipendenti in grado di sanzionare comportamenti di saccheggio a danno dei consumatori, attuano una speculazione ignobile su prestiti alla clientela, praticando tassi sui mutui piu’ alti di 131 punti base rispetto alla media Ue con un differenziale passato da 119 punti base di dicembre 2012, a 131 di febbraio 2013. Per i prestiti il differenziale e’ passato da 152 punti base di dicembre ai 183 di febbraio 2013.

Un prestito di 100mila euro a 30 anni, concludono, ‘vede il mutuatario italiano che gia’ fatica ad ottenere il mutuo per le garanzie richieste dalle banche anche accessorie, come l’obbligo di una costosa polizza vita, pagare una rata mensile di 76 euro piu’ alta (912 euro in piu’ all’anno) del mutuatario di Eurolandia. A conclusione del mutuo, avra’ pagato 27.360 euro in piu’ di un cittadino dell’area Euro. Per lo stesso mutuo di centomila con restituzione ventennale, alla fine il mutuatario italiano avra’ pagato 16.560 euro in piu”.

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