Lo stallo nella vicenda dei co.co.co da 15 mesi senza stipendio si arricchisce di una nuova puntata. L'assessore al Territorio spiega che esistono tre elenchi distinti e non tutti avrebbero diritto alla conciliazione. Solo dopo aver risolto questo nodo, la dirigente Giammanco potrà procedere. Cracolici: «Il caso in giunta»
Lavoratori Arta sospesi occupano l’assessorato Croce: «C’è un elenco con posizioni non chiare»
Hanno occupato l’assessorato al Territorio e Ambiente gli ex co.co.co sospesi lo scorso marzo, dopo anni di contratti rinnovati annualmente e dopo 15 mesi senza percepire lo stipendio. Chiedono che vengano attivate le procedure di conciliazione, così come previsto dall’articolo 12 approvato con l’ultima finanziaria. Un rimpallo di competenze tra l’assessorato al Territorio e la Funzione Pubblica blocca tutto da mesi, ma adesso viene fuori un nuovo elenco con i nomi di chi non sarebbe in regola.
Assieme ai lavoratori erano presenti l’assessore al Territorio Maurizio Croce, la deputata regionale Pd Antonella Maggio e Franco Campagna, sindacalista Cgil, tutti con lo stesso intento: risolvere questa situazione paradossale. «Ho chiamato Parizia Monterosso (segretario generale del governo ndr) – spiega Maggio – che ha sollecitato il presidente a definire questa situazione una volta e per tutte. Noi siamo per la tutela dei lavoratori, ma anche dell’amministrazione e quello che sta succedendo è al limite. La Funzione pubblica ancora una volta ha chiesto spiegazioni dettagliate all’assessorato su quali erano gli elementi di criticità e ha spiegato come doveva essere fatto questo benedetto elenco. Quindi la richiesta fatta a Pirillo è chiara. Si applichi subito la legge per le procedure di conciliazione – conclude la deputata -, il governatore Crocetta intervenga immediatamente».
«Continuiamo a non capire questa ostinazione – dice il sindacalista Campagna -. Se la dirigente Giammanco chiede che venga trasferito, per ogni singolo dipendente, un documento per superare qualsiasi dubbio sull’effettiva condizione di subordinazione del lavoro, perché non viene fatto? È così complicato? Perché Pirillo non invia quello che gli viene richiesto? A quel punto sarà responsabilità della Funzione Pubblica se non si muove. Se qualcuno vuole tutelare chi non ha i requisiti, allora è un discorso diverso. È legittimo che Giammanco si interroghi». Dubbi che appaiono legittimi anche in base a quanto spiegato dallo stesso assessore Croce: «A seguito della prima conciliazione del 2013, giunti al momento del primo stipendio, il Bilancio solleva delle criticità e invita il dipartimento Ambiente a fare una verifica più approfondita, cosa che l’allora dirigente Gullo fa. Nomina una commissione presieduta dalla dottoressa Chinnici che, dopo alcune interrogazioni, stila un doppio elenco: una parte di quei lavoratori è in regola, una parte ha delle situazioni con delle criticità che vanno approfondite. Tutto questo incartamento è nelle mani di Giammanco ma evidentemente non le va bene. Oggi chiederò al dirigente Pirillo di inviare quanto richiesto ancora una volta dalla dirigente».
Si tratta quindi di tre elenchi diversi: in uno sono inseriti i nominativi di chi ha tutte le carte in regola per poter avere la conciliazione, nel secondo le posizioni non chiare e che vanno discusse. L’ultimo – inviato dal dirigente Pirillo – secondo il quale è possibile conciliare tutti i lavoratori. Da qui le forti remore e i dubbi di Luciana Giammanco, che chiede un elenco unico in cui siano specificati i singoli nominativi delle persone per cui poter avviare da subito il percorso di conciliazione, senza problemi. Questa mattina, infine, i lavoratori hanno incontrato il neo assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici che si è impegnato a occuparsi della faccenda: «Oggi pomeriggio – ha detto – in giunta solleverò questa situazione assurda».