L’Assessora conquista YouTube

Dopo la recente e ormai leggendaria frase “Museo aperto entro un anno o mi do fuoco” riferito ai tesori del Castello Ursino, l’Assessore ai Beni Culturali di Catania, Silvana Grasso, è diventata una vera e propria star della rete. Se infatti andate su You Tube e cliccate ‘Silvana Grasso’, oltre ad una serie di clip della pasionaria di Catania che sfoggia la sua naturale familiarità con le telecamere, c’è un video che ha fatto “scatenare” i click degli utenti (più di 2000). Si tratta della partecipazione della Grasso alla trasmissione d’approfondimento “Ora Tg” di Rei Tv, durante la quale, l’Assessora s’è prodotta in un incontenibile show personale tra ultimatum, rigetto e amarezza.

La Grasso – che ha incassato tantissimi commenti dagli utenti catanesi di You Tube – con una prova melodrammatica di grande spessore esordisce il suo intervento a Rei Tv con queste parole: “Apprezzo moltissimo l’umiltà delle persone di buon senso, apprezzo di meno la spocchia di certa politica e di certa sicumera intellettuale che poi nulla fa a beneficio della città”. Poi, afferrata una sega in mano, corrucciato il volto e accendendo ancor di più la tensione del suo parlato sbotta: “Sarei voluta venire qui magari a leggere carte o a presentare dati, ma invece no, mi costringono a dover tirare fuori questo serracco (puntato verso la telecamera) perché, quando mi sono resa conto che la ricchezza che abbiamo da un punto di vista culturale nella città di Catania viene blindata in maniera ottusa, ho deciso che qualsiasi sia la causa la voglio fare fuori con questo”.

“In tre mesi di assessorato – ha tuonato ancora l’Assessore sventolando una confezione di pillole – mi sono imbottita di queste per la colite spastica che è arrivata alle stelle. Io sono un Assessore sanguigno, non mi interessa l’aplomb assessoriale… lo lascio a quella politica che cerca il consenso del voto e non del cittadino”. “Siamo pieni di debiti e allora cosa fanno? Chiudono la possibilità di portare qui tantissimi turisti?!? Incredibile…”

E dunque, com’era quella storia dei parrucconi della politica? Quella faccenda berlusconiana dei politici come vecchi bacucchi, legati alle poltrone e inutili comparse? Ecco l’eccezione che potrebbe confermare la regola o forse no. Che sia la nuova frontiera della politica questa? Una politca che, tra blog (tutti i ministri ne hanno uno), familiarità con le nuove tecnologie e perfetto tempismo televisivo, si sta trasformando pian piano nella nuova attrattiva popolare delle masse?


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