L’assalto dei petrolieri in Sicilia Il «No» di Forza Italia e Ndc

L’assalto dei petrolieri alla terra e al mare di Sicilia sta scatenando un mezzo putiferio nel mondo politico. E se a Roma i parlamentari siciliani contrari sono scappati dall’Aula per non far vedere a Metteo Renzi che gli votavano contro (qui tutti nomi), i deputati di Sala d’Ercole, piano piano, prendono coraggio e non esitano a schierarsi contro la parte del Decreto ‘Sblocca Italia’ che, se applicato, rischia di compromettere il futuro della nostra Isola. 

Va all’attacco il parlamentare regionale di Forza Italia, Giorgio Assenza: «Accolgo l’appello dell’Anci, in quanto componente della IV Commissione all’Ars, quello delle associazioni e dei cittadini siciliani, ma ancor più ascolto me stesso e quanto da sempre profondamente credo: il bene della Sicilia e dell’ambiente in generale, che non possono essere piegati a interessi esclusivamente speculativi».

A questo punto Assenza non risparmia qualche critica a chi non ha avuto il coraggio di schierarsi in difesa della Sicilia: «Sottolineo la posizione che alcuni, troppo pochi, senatori e deputati siciliani stanno per fortuna tenendo contro questa annunciata opera di devastazione e, contemporaneamente, voglio stigmatizzare l’opposta posizione di altri componenti della deputazione isolana a Roma: non soltanto di quanti si sono schierati a favore del provvedimento, ma pure di quanti si sono defilati, astenendosi o assentandosi nei momenti decisivi» (tra questi, per esempio, i parlamentari nazionali del Pd, Magda Culotta e il segretario regionale del Pd siciliano, Fausto Raciti, se è vero che entrambi non hanno preso parte alla votazione.  

Assenza annuncia la «presentazione immediata di un ordine del giorno che impegni il presidente della Regione a intervenire dissentendo, anche con una delibera di Giunta». Il parlamentare azzurro chiede inoltre la convocazione «urgente» di seduta della quarta Commissione legislativa dell’Ars (Ambiente e Territorio) «con audizione dei rappresentanti del Governo regionale, dell’Anci, delle associazioni di cittadini e di quelle ambientaliste e delle marinerie siciliane».

«Auspico per intanto – conclude il parlamentare di Sala d’Ercole di Forza Italia – che l’atto di indirizzo approvato dalla Commissione Ambiente al Senato influisca positivamente sulla politica nazionale e annulli la disposizione di Sblocca Italia».  

Per correttezza e completezza d’informazione, va detto che molti parlamentari nazionali di Forza Italia eletti in Sicilia hanno votato contro l’arrembaggio delle trivelle.  

Sulla vicenda interviene anche il capogruppo del Nuovo centrodestra democratico (Ncd) all’Ars, Nino D’Asero, che prende posizione contro le trivelle. “La Sicilia – dice D’Asero – non può essere terra di conquista delle multinazionali e ogni iniziativa di questo genere deve necessariamente passare per un parere del Parlamento siciliano». 

“Bisogna sollecitare il governo nazionale – conclude D’Asero – affinché urgentemente avvii uno studio scientifico accurato sulle conseguenze ambientali di nuove trivellazioni in fondali a forte tipicità naturalistica. A monitoraggio scientifico ultimato, ma soltanto nel caso non si evidenzino nuovi seri problemi di inquinamento e danneggiamento del Canale, si potrà anche parlare di un forte corrispettivo economico, che per il momento non sembra esserci, per la nostra Isola».

Il gruppo parlamentare del Nuovo centrodestra all’Ars ha presentato un atto ispettivo. 


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