«A un’idea così ti porta il desiderio di parlare ai bambini e la voglia di far conoscere Falcone e Borsellino ai più giovani, che di loro non sanno molto. Cultura, informazione e memoria devono partire dalle giovani leve, la storia va insegnata e magari anche con strumenti didattici di questo tipo». Ne è convinta Rosalba Vitellaro, direttrice artistica del centro di produzione video e cinematografica palermitano Larcadarte. Un luogo dove lei, insieme al suo team di lavoro, ha firmato pellicole su fatti e storie vere della città, come quella dedicata a padre Pino Puglisi o quella trasmessa da Rai Gulp il 21 marzo dedicata ai magistrati uccisi con le stragi del ’92, Giovanni e Paolo e il mistero dei pupi.
Eppure di questo centro di produzione di Palermo specializzato nella realizzazione di documentari, spot e appunto anche cartoni animati, nel capoluogo siculo non si sa granché. A dispetto, invece, dei feedback positivi che giungono da fuori l’isola per i prodotti che realizza. Specie per quelli che hanno a che fare con temi e persone legate a doppio filo alla storia nostrana. «In Sicilia, rispetto che altrove, sembra esserci meno consapevolezza del nostro lavoro. In generale, che del nostro centro di produzione non si sappia nulla dopo 17 anni di lavoro è una cosa che mi stupisce molto», dice Rosalba, che riconosce però come l’informazione – locale e non – abbia più volte dedicato pagine e servizi al lavoro a cui si dedica.
Un deficit solo fino a un certo punto però, visto i continui riconoscimenti e attestati di stima ricevuti: «Dopo l’ultima messa in onda, mi ha chiamata Lucia Borsellino e mi ha ringraziata, definendo il cartone dedicato al padre un capolavoro. È stata davvero una grande soddisfazione», racconta Rosalba. E risale a pochi giorni fa la sua partecipazione a un festival di Padova, dove sono state proiettate più pellicole del centro Larcadarte, le stesse che solo due settimane prima erano state ammirate anche dagli studenti di Torino e provincia.
«Il desiderio è di fare conoscere e continuare a fare parlare di persone come loro, e di temi sociali che nei cartoni animati molto spesso non ci sono», continua Rosalba. E i bambini, da Nord a Sud, sembrano tutti apprezzare le pellicole. «Sono sempre molto preparati sugli argomenti, grazie al lavoro fatto in classe con gli insegnanti – spiega -. Fanno domande pertinenti e intelligenti, a loro il messaggio arriva forte e chiaro. A casa, però, sembra che se ne parli poco da parte delle famiglie, soprattutto fuori dalla Sicilia».
«Mi definisco – torna a dire – una regista che fa neorealismo e che racconta storie vere nel periodo storico in cui vengono vissute. Per noi di Larcadarte è una missione, se volessimo diventare ricche avremmo fatto fatine e maghi puntando su un altro merchandising. Sono ricca di entusiasmo e di valori che voglio trasmettere». Ed è in fase di conclusione anche la nuova pellicola, dedicata alla storia di Andra e Tatiana Bucci, deportate ad Auschwitz quando abitavano a Fiume all’età di quattro e sei anni, miracolosamente salve.
«Le ho conosciute personalmente e siamo diventate molto amiche. Spero di poterle portare a Palermo, sempre che qualcuno ci inviti per una presentazione ufficiale del cartone animato – dice ancora – perché dalla mia Palermo mi aspetto una grande accoglienza, quando si potrà organizzare tutto quanto».
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